BOLOGNA – A Bologna nascerà la prima casa d’accoglienza italiana per rifugiati gay, lesbiche o trans che fuggono dai Paesi d’origine a causa di persecuzioni per l’orientamento sessuale o l’identità di genere. Il progetto “Rise the difference” del Movimento italiano transessuali (Mit), con cooperativa Camelot e Centro risorse Lgbti, sostenuto dal Comune di Bologna, ha vinto un bando da 100 mila euro dell’Unar (Ufficio nazionale anti discriminazione razziali).
Il progetto prevede la realizzazione di una casa-rifugio, e insieme il varo di percorsi di accoglienza diffusa presso famiglie o singoli per accogliere i rifugiati Lgbti tramite il progetto Vesta (attivo nell’ambito del sistema
rifugiati Sprar); e ancora, l’elaborazione di linee guida ad hoc per gli operatori e la creazione di un “contact center” che supporti gli interventi.“Il progetto rafforza il sistema dell’accoglienza bolognese”, rilevano gli assessori Luca Rizzo Nervo e Susanna Zaccaria, confermando “una positiva abitudine di collaborazione tra Comune e associazioni Lgbti” per rafforzare “il sistema dei diritti e delle garanzie per le persone”.