• 26 Ottobre 2024 0:27

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Bologna-Milan rinviata per il maltempo, forse si giocherà a febbraio

Ott 25, 2024

AGI – È stata un’Assemblea di Lega Serie A monopolizzata dal tema relativo al rinvio di Bologna-Milan. Una situazione iniziata nella tarda serata di ieri quando il sindaco della città di Bologna ha deciso di firmare un’ordinanza per evitare problemi di ordine pubblico: “Il sindaco – si legge in una nota diramata dal sito ufficiale del Comune -, sentiti il questore e il prefetto, questo pomeriggio ha infatti firmato un’ordinanza con cui ordina di sospendere la partita di calcio in programma sabato 26 ottobre alle 18 allo stadio Renato Dall’Ara. La decisione è stata condivisa con la prefettura: la partita Bologna-Milan porterebbe allo stadio Dall’Ara, in via Andrea Costa e quindi nei pressi dell’area più critica della città, circa 35.000 persone, con conseguenti problemi di ordine pubblico per la presenza della tifoseria e la chiusura del traffico in tutta la zona circostante sin dal primo pomeriggio e fino alla notte”. Una decisione che ha sorpreso la Lega Serie A “per due motivi. Generalmente queste decisioni sono prese dal prefetto, che provenisse dal sindaco ci ha sorpresi”, le parole del presidente Lorenzo Casini al termine dell’Assemblea.

 

Infastidito invece il presidente del Milan Paolo Scaroni, che ha definito “incomprensibile” la scelta. “Il sindaco ha vietato la partita a porte chiuse, non ho capito perché. Di fronte l’ordinanza del sindaco abbassiamo la testa, ovviamente”, ha evidenziato il numero uno rossonero. Diverse le ipotesi al vaglio per il recupero della gara, inizialmente in programma domani alle ore 18.00 e valida per la nona giornata: la prima data è quella di febbraio, ma tutto dipenderà dai vari incastri sia in Coppa Italia e dal percorso in Champions League delle due squadre. “Soprattutto si è aperto un dialogo perché, se avete letto l’ordinanza, il presupposto è la presenza di 35 mila persone allo stadio – ha aggiunto -. Si è tentato di interloquire col sindaco per poter giocare a porte chiuse, ma dal comune non c’è stata disponibilità su questo: la scelta è diventata se imporre un campo neutro a 24 ore di distanza, imponendolo alle due squadre, oppure se rispettare l’ordinanza di un’autorità riconosciuta dalla legge e rinviare la partita”.

 

La discussione ha coinvolto inevitabilmente i venti club (l’assemblea è stata interrotta e poi ripresa per permettere al Cda di decidere sul da farsi): il Milan aveva dato disponibilità a giocare su qualsiasi campo, il Bologna ha invece preferito optare per il rinvio. Soddisfatto l’ad Fenucci: “La partita è stata rinviata. C’è una situazione oggettiva di difficoltà nella zona dello stadio, dove ci sono stati anche dei crolli. Quindi al di là della solidarietà che sempre esprimiamo a favore delle famiglie c’era anche una situazione oggettiva che rendeva difficile la disputa della partita a Bologna. Mi sembra che sia la decisione più saggia, perché’ consente anche di salvaguardare l’incasso della gara che in parte sarà devoluto alle popolazioni colpite”. 

AGI – È stata un’Assemblea di Lega Serie A monopolizzata dal tema relativo al rinvio di Bologna-Milan. Una situazione iniziata nella tarda serata di ieri quando il sindaco della città di Bologna ha deciso di firmare un’ordinanza per evitare problemi di ordine pubblico: “Il sindaco – si legge in una nota diramata dal sito ufficiale del Comune -, sentiti il questore e il prefetto, questo pomeriggio ha infatti firmato un’ordinanza con cui ordina di sospendere la partita di calcio in programma sabato 26 ottobre alle 18 allo stadio Renato Dall’Ara. La decisione è stata condivisa con la prefettura: la partita Bologna-Milan porterebbe allo stadio Dall’Ara, in via Andrea Costa e quindi nei pressi dell’area più critica della città, circa 35.000 persone, con conseguenti problemi di ordine pubblico per la presenza della tifoseria e la chiusura del traffico in tutta la zona circostante sin dal primo pomeriggio e fino alla notte”. Una decisione che ha sorpreso la Lega Serie A “per due motivi. Generalmente queste decisioni sono prese dal prefetto, che provenisse dal sindaco ci ha sorpresi”, le parole del presidente Lorenzo Casini al termine dell’Assemblea.
 
Infastidito invece il presidente del Milan Paolo Scaroni, che ha definito “incomprensibile” la scelta. “Il sindaco ha vietato la partita a porte chiuse, non ho capito perché. Di fronte l’ordinanza del sindaco abbassiamo la testa, ovviamente”, ha evidenziato il numero uno rossonero. Diverse le ipotesi al vaglio per il recupero della gara, inizialmente in programma domani alle ore 18.00 e valida per la nona giornata: la prima data è quella di febbraio, ma tutto dipenderà dai vari incastri sia in Coppa Italia e dal percorso in Champions League delle due squadre. “Soprattutto si è aperto un dialogo perché, se avete letto l’ordinanza, il presupposto è la presenza di 35 mila persone allo stadio – ha aggiunto -. Si è tentato di interloquire col sindaco per poter giocare a porte chiuse, ma dal comune non c’è stata disponibilità su questo: la scelta è diventata se imporre un campo neutro a 24 ore di distanza, imponendolo alle due squadre, oppure se rispettare l’ordinanza di un’autorità riconosciuta dalla legge e rinviare la partita”.
 
La discussione ha coinvolto inevitabilmente i venti club (l’assemblea è stata interrotta e poi ripresa per permettere al Cda di decidere sul da farsi): il Milan aveva dato disponibilità a giocare su qualsiasi campo, il Bologna ha invece preferito optare per il rinvio. Soddisfatto l’ad Fenucci: “La partita è stata rinviata. C’è una situazione oggettiva di difficoltà nella zona dello stadio, dove ci sono stati anche dei crolli. Quindi al di là della solidarietà che sempre esprimiamo a favore delle famiglie c’era anche una situazione oggettiva che rendeva difficile la disputa della partita a Bologna. Mi sembra che sia la decisione più saggia, perché’ consente anche di salvaguardare l’incasso della gara che in parte sarà devoluto alle popolazioni colpite”. 

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