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Bologna, giovane donna uccisa in casa: è caccia al killer

Mar 26, 2017

BOLOGNA – Una ferita dietro la nuca e un rivolo di sangue sopra l’occhio. Una morte violenta a cui ora gli investigatori dovranno dare una spiegazione. Ana Maria Stativa, 30 anni, romena, è stata trovata morta ieri pomeriggio in un appartamento al secondo piano di uno stabile in via Varthema, in zona Murri. Per gli agenti della squadra Mobile si tratta di omicidio, ma ci sono volute ore per capirlo.

Fondamentale è stato il lavoro della Scientifica e l’analisi fatta dal medico legale sul corpo della giovane, perchè inzialmente il cadavere non presentava segni di violenza e si è pensato potesse trattarsi di una morte naturale. A trovare la vittima è stato un ragazzo, anche lui romeno, che viveva con lei e dice di essere il suo fidanzato. Si sa poco della 30enne, tranne il fatto che faceva la prostituta e infatti le attenzioni degli investigatori si sono subito concentrate sui clienti che la frequentavano. Tra le chiamate giunte al cellulare della vittima, anche quella di un uomo residente al quartiere Barca, con precedenti per rapina. L’arma del delitto, un oggetto contundente, non si trova.

Nella palazzina di via Varthema l’allarme è scattato attorno alle 15. Sul posto sono arrivati subito gli agenti delle “volanti” e poi l’ambulanza con gli infermieri del 118, che hanno potuto solo constatare il decesso della ragazza. A ritrovarla è stato il fidanzato, con cui gli investigatori hanno parlato a lungo: il suo racconto, dalle prime informazioni, sembra attendibile. Il corpo di Ana Maria era in soggiorno, addosso aveva tutti i vestiti e sia la stanza che il resto della casa erano in ordine. La morte dovrebbe essere avvenuta tra le 11 e le 13. Nello stabile sembra che nessuno conoscesse Ana Maria, né fosse al corrente che si prostituiva.

“Non so cosa sia successo – racconta un inquilino -, ma rientrando ho notato un ragazzo davanti al cancello che parlava in maniera agitata al telefono e piangeva. Poco dopo è arrivata la polizia”.

Gli agenti hanno setacciato la strada e i cassonetti attorno alla palazzina alla ricerca dell’arma: le operazioni sono proseguite anche al buio, con le torce. Sul posto, nel tardo pomeriggio, è arrivato il pm Roberto Ceroni. Gli investigatori controlleranno le immagini delle telecamere di sorveglianza del palazzo, che però due settimane fa erano state messe fuori uso dai ladri. La caccia all’assassino è aperta.

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