Meno incidenti, meno feriti, meno morti e meno inquinamento: i primi sei mesi di Bologna Città 30 sono stati un successo su tutta la linea. I dati, diffusi dall’Amministrazione comunale, evidenziano un calo rilevante degli incidenti stradali (-10,78%) e dei feriti (-11,65%), con un’attenzione particolare alle radiali dove il calo risulta ancora più marcato (-17,72% sinistri e -27,61% feriti). Diminuiscono, a loro volta, quelli con codice rosso hanno registrato un -38%, il minimo storico dal 2013, mentre i morti si sono ridotti del 33%, pari ad appena 5, lo stesso nel periodo di mobilità limitata del Coronavirus.
In aggiunta, si registra una flessione del traffico veicolare del 3% e un miglioramento della qualità dell’aria, con la riduzione del 23% dell’inquinamento da biossido di azoto. Cresce la mobilità dolce: +92% per il bike sharing, +12% per gli spostamenti in bicicletta, e si consolidano quelli con i mezzi pubblici. Unito dato in controtendenza, l’incremento dei sinistri riguardanti i ciclisti (+13,77%), probabilmente da attribuire all’aumentare della circolazione degli stessi (+12%).
Inversione di tendenza
“Queste variazioni – spiega la nota del Comune – segnano un’inversione di tendenza e assumono ancora più valore se si considera che, prendendo una serie storica di dati più lunga, ad esempio negli ultimi 10 anni (tolti sempre quelli della pandemia) non erano mai stati registrati cali di questa entità, anzi.
Incidenti e feriti, i due indicatori con una maggiore quantità di dati, segnavano trend nel complesso stabili o addirittura in crescita. E il numero di 5 decessi nei sei mesi considerati, con la necessaria cautela per periodi comunque ancora brevi, arriva a toccare il minimo nella serie storica dal 2013 a oggi, considerando gli anni normali, e a eguagliare il livello degli anni del Covid-19 (2020 e 2021), dove però c’erano forti restrizioni alla mobilità”.
“In termini assoluti è il dato più basso degli ultimi 8 anni. In termini percentuali è il calo sia annuale che biennale più marcato dal 2017 a oggi (con la sola eccezione del 2020, anno delle restrizioni Covid)”, specifica il Comune. L’inquinante preso in considerazione è il biossido di azoto, “perché è tipicamente il ‘marcatore’ dei processi di combustione locali, avendo come fonte primaria le emissioni dei veicoli a motore endotermico e del riscaldamento e resta più concentrato in prossimità delle principali sorgenti di emissione, in particolare le strade ad intenso traffico e il centro abitato”.
L’approvazione di Fiab
Secondo Fiab-Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta i risultati “rappresentano un incoraggiamento per tutti i sindaci e le amministrazioni che hanno a cuore la sicurezza e la sostenibilità dei propri territori”. Il presidente dell’associazione, Alessandro Tursi, sottolinea: “I risultati di Bologna sono la conferma di una verità acclarata in tutto il mondo, ma che trova ancora una opposizione preconcetta e antiscientifica nel nostro Paese, persino da parte di chi oggi occupa la poltrona di ministro dei Trasporti.
Città 30 non significa limite sul 100% delle strade comunali, ma semplicemente ribalta il rapporto tra regola e eccezione: il 30 diventa la regola, mentre diventano eccezione le strade a 50kmh o più, come i grandi assi di scorrimento”. Dunque, Fiab rivolge un appello ai sindaci: “Non abbiate timore di perseguire la salute e la sicurezza dei vostri concittadini, che dimostrano poi di comprendere e apprezzare”.