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Bollette: mercato libero o tutelato? Tutto ciò che c’è da sapere per decidersi

Dic 14, 2019

ServizioServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùverso la liberalizzazione dell’energia

Con un emendamento al disegno di legge di bilancio, la scadenza delle tutele di prezzo per le bollette del settore elettrico e gas è stata posticipata al 1° gennaio 2022. Ecco quali sono gli strumenti a disposizione dei consumatori per affrontare la transizione senza traumi

di Celestina Dominelli

14 dicembre 2019


Bollette luce e gas, più pratiche e reclami ai call center

5′ di lettura

La nuova scadenza è fissata per il 1° gennaio 2022: per quella data scatterà infatti la fine dei servizi di tutela nel mercato dell’energia. La legge sulla concorrenza del 2017 aveva fissato la conclusione della tutela di prezzo al 1° luglio 2019 per i settori dell’energia elettrica (per i clienti domestici e le piccole imprese connesse a bassa tensione) e del gas naturale (per i clienti domestici). Il Milleproroghe 2018 ha però fatto slittare la rimozione dei regimi di tutela al 1° luglio 2020. Con un emendamento al disegno di legge di bilancio, firmato dai Cinquestelle e approvato nei giorni scorsi, la data di chiusura del mercato tutelato è stata poi rinviata di un anno e mezzo, al 1° gennaio 2022.

L’identikit della maggior tutela: prezzi e condizioni

Ma cos’è la maggior tutela e qual è la platea interessata? Si tratta dei servizi di fornitura dell’energia elettrica e del gas con condizioni contrattuali definite dall’Autorità per l’energia, le reti e l’ambiente (Arera) per i clienti finali di piccole dimensioni (famiglie e piccole imprese) che non hanno ancora scelto un venditore nel mercato libero. Sono servizi limitati alla somministrazione della materia prima a un prezzo che riflette le condizioni prevalenti nel mercato all’ingrosso e non prevedono, a differenza delle offerte commerciali presenti nel mercato libero, servizi aggiuntivi.

Quasi 18 milioni di clienti sotto tutela nell’elettrico

Secondo i numeri appena diffusi dall’Autorità per l’energia, le reti e l’ambiente, il servizio di maggior tutela riguarda ancora in media, nel 2019, il 53,5% dei clienti domestici (circa 14,9 milioni di famiglie) e il 40,9% di quelli non domestici (circa 2,7 milioni di piccole imprese) nel settore elettrico, mentre nel gas sono 9,6 milioni i clienti finali che non hanno ancora optato per il mercato libero (47% dei domestici e 42% dei condomini uso domestico). E i passaggi da un mercato all’altro non sono molti: nel 2018, secondo l’Arera, solo il 14% per i clienti domestici nell’elettrico e il 20% per i non domestici, mentre nel gas i passaggi da una modalità di fornitura all’altra risultano pari al 9,9 per cento.

Nessuna interruzione della fornitura con la fine della tutela

Dal 1° gennaio 2018, come peraltro stabilito dalla legge sulla concorrenza, i clienti finali che ancora beneficiano delle tutele di prezzo ricevono un’informativa da parte del proprio venditore sulla liberalizzazione dei mercati, definita dall’Autorità a cadenza semestrale. Ad ogni modo, è bene ricordare che, dal momento in cui scatterà la fine della maggior tutela, sarà comunque garantita la fornitura ai clienti di piccola dimensione che ancora non avranno un contratto nel mercato libero in modo che non subiscano alcuna interruzione durante il periodo necessario a individuare una nuova offerta.

Il passaggio al nuovo venditore: come funziona il recesso

Questi clienti, dopo aver scelto tra le diverse proposte presenti sul mercato libero, quella più adatta alle loro esigenze, stipuleranno un nuovo contratto di fornitura in sostituzione di quello precedente. Sarà il nuovo venditore a inoltrare la richiesta di risoluzione del vecchio contratto (recesso) al fornitore precedente. Il recesso potrà essere essere esercitato in qualsiasi momento, non comporta oneri aggiuntivi né, vale la pena di ribadirlo, interruzione della fornitura in corso.

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