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Bollette a 28 giorni, nuovo stop del Garante: “Aumenti non possono essere uguali. Dovete sospenderli subito”

Mar 21, 2018

ROMA – L’Antitrust prova a bloccare l’aumento che i principali operatori delle tlc hanno deciso, in modo contestuale e per lo stesso importo, nel momento del ripristino della bolletta mensile, invece che ogni 28 giorni. Il 21 marzo 2018 – recita una nota – l’Autorità ha deciso “misure cautelari” nell’ambito dell’istruttoria avviata a febbraio per accertare la sussistenza di un’intesa tra Tim, Vodafone, Fastweb e Wind Tre.

Le quattro società – tramite l’associazione di categoria Asstel – “avrebbero coordinato la propria strategia commerciale” nei mercati della telefonia fissa e mobile”, a seguito dell’introduzione dei nuovi obblighi della legge di Bilancio.

“L’Autorità ha ritenuto che la documentazione acquisita durante le ispezioni confermi comeprima impressionel’ipotesi istruttoria secondo cui le parti avrebbero comunicato, quasi contestualmente, ai propri clienti che la fatturazione sarebbe stata effettuata su base mensile anziché su quattro settimane, prevedendo al contempo una variazione in aumento del canone mensile per distribuire la spesa annuale complessiva su 12 mesi, invece che 13″.

“Pertanto, al fine di evitare il prodursi, in attesa della conclusione del procedimento, di un danno grave e irreparabile per la concorrenza e per i consumatori, l’Autorità ha adottato misure cautelari urgenti intimando agli operatori di sospendere l’attuazione dell’intesa oggetto di indagine e di definire la propria offerta di servizi in modo autonomo rispetto ai propri concorrenti”.

L’Unione Nazionale dei Consumatori loda la mossa dell’Antitrust: secondo l’Unione, gli aumenti contestuali e di pari importo tolgono alle famiglie e alle imprese le possibilità di abbandonare il proprio operatore per trasferirsi ad un altro, più conveniente.

Continua, dunque, il pressing dei Garanti sulle società della telefonia e di Internet. Solo pochi giorni fa, l’Autorità per le Comunicazioni ha ordinato che queste società restituiscano quanto hanno sottratto ai clienti attraverso la fatturazione illegittima, anticipata ogni 28 giorni. La restituzione dovrà avvenire sotto forma di sconto sul canone delle connessioni fisse.

Dal fronte delle società, Fasweb “ribadisce di aver sempre agito correttamente e di aver costantemente perseguito politiche commerciali assolutamente indipendenti rispetto a quelle dei propri concorrenti. Anche in relazione alla tempistica di fatturazione, Fastweb sottolinea che la posizione dell’azienda è sempre stata nettamente distinta da quella degli altri operatori sul mercato”.

“Fastweb è passata alla fatturazione a quattro settimane più di due anni dopo i propri concorrenti, quando tale approccio commerciale si era ormai affermato come prassi nel mercato ed al quale ha dovuto necessariamente adeguarsi. Rispetto, invece, al ritorno alla fatturazione mensile, fastweb si è attenuta rigorosamente alla tempistica dettata dalla normativa rilevante ed alle indicazioni fornite dal Garante per le Comunicazioni in merito alle modalità di comunicazione”.

@aldofontanarosa

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