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Bloccato in mare da 24 ore il veliero con i 105 migranti che nessuno vuole

Mag 7, 2018

MAR LIBICO AL LARGO DI TRIPOLI. Un veliero con 105 migranti soccorsi a dodici miglia dalla costa libica rispondendo a una richiesta di intervento urgente avanzata dalla guardia costiera italiana sta navigando da più di 24 ore in condizioni igieniche e di vita estreme senza aver ricevuto alcuna indicazione formale su cosa fare dei 105 ospiti. La nave Astral della Ong Proactiva OpenArms è in navigazione lungo le coste libiche in soccorso dei naufraghi che lasciano la Libia cercando un modo di raggiungere l’Europa. Ieri mattina all’alba, la Astral ha risposto a un dispaccio “a tutte le navi presenti nell’area” per il soccorso di un gommone in emergenza, alla deriva senza motore con 105 migranti tra cui sei donne e sei bambini, il più piccolo dei quali ha due anni e 4 mesi.

Normalmente la Astral opera i soccorsi su indicazione della guardia costiera italiana competente, e trasferisce successivamente i migranti – sempre su indicazione dell’autorità marittima italiana – su altre imbarcazioni più grandi e adatte al trasferimento “nel più vicino porto sicuro”, come prevede la normativa internazionale. Ma da qualche giorno la procedura si è arenata: la guardia costiera libica adesso rivendica il diritto di intervento sulle emergenze e l’autorità marittima italiana, che le ha fornito mezzi e istruzioni, le trasferisce l’autorità per gestire i soccorsi, chiamandosene così fuori. La guardia costiera libica però non collabora con le ong, cui ordina di tenersi al largo, lasciando i migranti in concreto pericolo di vita.

Per questo ieri la guardia costiera italiana, una volta effettuato il soccorso da parte della Astral, ha comunicato al veliero che a gestire il destino dei migranti soccorsi devono essere le autorità libiche o quelle di bandiera, cioè britanniche. Ma il capitano della Astral, Riccardo Gatti, non accetta di riportare i migranti nel Paese da cui tentano di fuggire per chiedere asilo in Europa, perché “è tutt’altro che un porto sicuro e sarebbe un illecito respingimento di richiedenti asilo”. La palla passa dunque alla Gran Bretagna, le cui autorità marittime non hanno mai gestito la questione. Stanotte alle 4, dopo un fitto scambio di telefonate con la cabina di comando della Astral, è arrivato il via libera al trasferimento a bordo della nave Aquarius, un traghetto di 70 metri della ong Sos Mediterranée perfettamente attrezzato per gestire l’emergenza.

Stamattina all’alba la Astral ha raggiunto la Aquarius, mantenendo sempre informata la guardia costiera italiana. Ma quando tutto sembrava pronto al trasbordo dei migranti, costretti a una nottata spossante all’addiaccio sul veliero di trenta metri senza nemmeno una toilette a disposizione, la burocrazia si è inceppata. Nave Aquarius chiede un’autorizzazione formale al trasferimento, per evitare una possibile denuncia per traffico di esseri umani come è avvenuto in queste ultime settimane in casi analoghi. Ma l’autorità marittima britannica, contattata dalla Astral, di fronte alla richiesta di mettere nero su bianco l’autorizzazione al trasbordo ha preso tempo dicendo di attendere, e confermando qualche ora dopo di essere “al lavoro sul caso”.

Nel frattempo Astral e Aquarius navigano affiancate in attesa di ordini, e la stuazione a bordo del veliero è sempre più complicata e rischia di diventare un problema sanitario, oltre che burocratico. Il medico di bordo ha segnalato casi che necessitano un intervento rapido o rischiano di aggravarsi, tra cui un’otite perforante. A bordo della Astral c’è anche il deputato Riccardo Magi, segretario dei Radicali italiani, che sta seguendo la vicenda tentando di sensibilizzare le istituzioni italiane ed europee.

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