I bitcoin sono il fenomeno finanziario del momento. Valevano pochi centesimi di dollaro quando furono lanciati nel 2009, mentre il valore della moneta virtuale oggi è schizzato a quasi 15.000 euro grazie al loro debutto nei futures.
Uno dei punti di forza del bitcoin, almeno secondo i suoi sostenitori, risiede nel fatto che l’enorme mole delle transazioni viene processata non dai pochi server dei normali servizi bancari, bensì da normali computer sempre connessi che chiunque può dotare del software adatto. Cosa ci si guadagna a far parte di questa rete? Una ricompensa, in piccolissime frazioni di bitcoin.
Questa attività, che viene definita “mining”, ha bisogno dunque di tanta energia elettrica per funzionare e poiché il costo dell’elettricità può superare quello dei bitcoin così guadagnati, molti si ingegnano per trovare il modo di “minare” bitcoin senza pagare la bolletta. C’è chi usa i pannelli fotovoltaici, altri l’energia eolica, altri ancora una… Tesla Model S.
Un americano ha infatti trasformato la sua berlina elettrica in un supercomputer in grado di effettuare il “mining” a costo zero o quasi. Ciò è possibile grazie ai potenti processori presenti nella rete di bordo e soprattutto grazie alle ricariche gratis delle batterie attraverso i Supercharger offerte a molti clienti della prima ora.