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Biscotti e vino: le eccellenze alimentari made in Italy finiscono sui francobolli

Set 28, 2016
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Se è vero che, nell’èra della comunicazione moderna e iperveloce, lettere e cartoline sono ormai una specie in via d’estinzione, è anche vero che i francobolli mantengono inalterato il fascino (e la funzione promozionale) legato a immagini e simboli che rappresentano.

Tra quelle immagini spuntano ora le prelibatezze agroalimentari del Belpaese: dai Biscotti di Prato ai vini Chianti Classico, Pomino-Rufina, Carmignano e Valdarno di sopra, la serie tematica sulle eccellenze del sistema produttivo, promossa dal ministero dello Sviluppo economico (50 aziende in tutto), riconosce e omaggia il made in Italy di qualità.

Giovedì 29 settembre tocca all’annullo del francobollo dedicato ai Biscotti di Prato alle mandorle, i famosi “cantuccini” che da metà Ottocento vengono prodotti dal Biscottificio artigianale Mattei, nel centro storico di Prato, fondato 158 anni fa da Antonio Mattei e da tre generazioni portato avanti dalla famiglia Pandolfini.

Il francobollo dei cantucci

Cinque ingredienti – farina, zucchero, uova fresche, mandorle e pinoli – compongono la ricetta originale di Mattei, premiata già all’Esposizione italiana di Firenze del 1861 e all’Esposizione universale di Parigi del 1867, ricetta che vanta centinaia di tentativi d’imitazione.

“Entrare nella storia della filatelia italiana ha per noi un significato ancora più profondo – dice Elisabetta Pandolfini, titolare del biscottificio insieme con i tre fratelli Francesco, Marcella e Letizia – visto che il babbo era un collezionista di francobolli e sarebbe stato molto orgoglioso di averno uno raffigurante il nostro sacchettino blu”.

E’ proprio il sacchetto blu legato a mano, simbolo e ‘scrigno’ dei biscotti alle mandorle, che appare sul francobollo da 95 centesimi distribuito in tutti gli uffici postali. “Ci auguriamo possa essere uno stimolo – aggiunge Elisabetta Pandolfini – per le piccole e medie imprese che, come noi, esportano cose buone, fatte con amore e rispetto, promuovendo l’eccellenza italiana nel mondo”.

Mattei, fatturato in crescita e export

Il Biscottificio Mattei oggi produce circa 100mila chilogrammi di Biscotti di Prato all’anno, più altri prodotti dolciari, con un fatturato 2015 che sfiora i 2,5 milioni e che quest’anno crescerà del 20%. L’export rappresenta il 20%, diretto in Europa, Usa, Giappone, Corea, Hong Kong e Australia. Il Paese straniero che apprezza di più i Biscotti di Prato è la Germania, ma nei prossimi anni si tenterà di conquistare l’Oriente, oltre che di rafforzare le vendite in Europa.

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Il bando del Granduca

Nei giorni scorsi scorsi l’omaggio del francobollo è toccato, sempre in Toscana, ai vini Chianti Classico, Pomino, Carmignano e Valdarno di sopra, prodotti nel territorio (tra le province di Firenze, Siena, Prato e Arezzo) che, tra i primi al mondo, 300 anni fa venne delimitato come vocato per la produzione vitivinicola di qualità: lo fece il granduca Cosimo III de’ Medici con un bando che risale al 24 settembre del 1716. Due mesi prima, lo stesso Cosimo III aveva ordinato l’istituzione di una “congregazione” per vigilare sul vino commercializzato e difenderlo dalle contraffazioni, precursore dei moderni consorzi di tutela.

Il francobollo di Poste Italiane, in questo caso, non riproduce il prodotto ma il bando granducale. E a chi pensa che il mezzo sia desueto, Poste Italiane manda a dire: “Il francobollo è un modo moderno per comunicare, diverso rispetto ai messaggini sul telefonino ma molto apprezzato anche all’estero”, ha spiegato il responsabile della sezione filatelica di Poste italiane, Pietro La Bruna, durante l’annullo del francobollo sul bando mediceo. Aggiungendo: “Il francobollo ci costringe a ritrovare il tempo di pensare, di scrivere, di raccontare: e l’emissione di oggi racconta una storia straordinaria”. La storia di molte eccellenze agroalimentari italiane che hanno le carte in regola per conquistare nuovi mercati.

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