• 21 Febbraio 2025 17:24

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Biocarburanti Eni: l’Iscc certifica la sostenibilità delle attività agricole a Janari Farms in Kenya    

Feb 20, 2025

AGI – L’Iscc, International Sustainability & Carbon Certification, ha rilasciato il primo certificato di conformità a Janari Farms, un aggregatore di agricoltori per la produzione in Kenya di semi di ricino da utilizzare come materia prima agricola nella produzione di biocarburanti, per la società energetica italiana Eni. La certificazione verifica la conformità ai requisiti legali dell’Ue in materia di sostenibilità e criteri di risparmio delle emissioni di gas serra per i biocarburanti, nonché la produzione di elettricità, riscaldamento e raffreddamento da biomassa.

“Siamo entusiasti di annunciare l’importante traguardo di aver rilasciato il primo certificato ISCC EU low ILUC (cambiamento indiretto di uso del suolo) a Janari Farms”, ha dichiarato l’organizzazione la cui missione è quella di ridurre le emissioni di gas serra stabilendo al tempo stesso una produzione agricola sostenibile con filiere certificate e tracciabili dall’origine fino al prodotto finale. “A Janari Farms, gli agricoltori hanno coltivato ricino su terreni gravemente degradati senza il rischio di spostamento diretto e indiretto di colture alimentari e foraggere”, spiega Iscc.

La certificazione a basso rischio ILUC documenta che la crescente domanda di materie prime per biocarburanti può essere soddisfatta in due modi principali: migliorando le rese agricole tramite pratiche come la coltivazione sequenziale, una migliore gestione del suolo, la protezione delle colture o macchinari modernizzati, oppure coltivando colture su terreni precedentemente inutilizzati, abbandonati o gravemente degradati. Pertanto, la produzione di materie prime a basso rischio ILUC evita di spostare ecosistemi naturali non gestiti, come foreste, zone umide o praterie, per produrre biomassa per alimenti, mangimi o biocarburanti. In Kenya, i terreni degradati, si legge nel comunicato dell’Iscc, “sono caratterizzati da scarsa fertilità del suolo, erosione e produttività agricola limitata, risultando quindi spesso marginalmente adatti o economicamente non attraenti per le colture alimentari. La produzione di colture energetiche attraverso pratiche agricole rigenerative, secondo bassi standard ILUC, può aumentare il carbonio organico del suolo e migliorare la vocazione agricola complessiva delle aree rurali, aprendo la strada alla rigenerazione del suolo, che può quindi essere riutilizzato per la produzione alimentare in futuro. Le catene del valore dei biocarburanti sostenibili offrono l’opportunità di uno sviluppo socioeconomico locale fornendo redditi aggiuntivi e diversificati agli agricoltori nelle aree rurali”.

A partire dal 2021 Eni ha avviato una serie di progetti di agri feedstock, con l’obiettivo di assicurare un approvvigionamento sempre più sostenibile alle proprie bioraffinerie. “In Eni – ha dichiarato Luigi Ciarrocchi, direttore CCUSFA di Eni – perseguiamo l’obiettivo di ridurre le emissioni di gas serra legate ai trasporti attraverso un modello unico e verticalmente integrato che assicura una fornitura sempre più sostenibile di materie prime per le nostre bioraffinerie, puntando al contempo a portare benefici sociali ed economici alle comunità locali. La prima certificazione in assoluto low ILUC rilasciata da ICSS a uno dei nostri partner dimostra che la crescente domanda di materie prime per biocarburanti può essere soddisfatta migliorando le rese agricole attraverso pratiche come colture di copertura e sequenziali, coltivando su terreni precedentemente inutilizzati, abbandonati o gravemente degradati”. 

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