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Bimbo ucciso a Cardito, sospesa la patria potestà

Gen 31, 2019

MASSA LUBRENSE. Le dita in segno di vittoria, il sorriso che sembra sereno. Un cuoricino colorato di rosso, proprio come la scritta: «No alla violenza sulle donne». Quanto fa male, a vederla oggi, questa foto postata due anni fa da Valentina sulla bacheca di Facebook. Non c’era ancora Tony Sessoubti Badre, nella vita di questa trentenne che, per seguirlo, ha lasciato tutto, il lavoro come colf a Sorrento e l’abitazione di famiglia a Massa Lubrense, e a causa sua ora ha perso i tre figli. Giuseppe, di 6 anni, non c’è più. È stato ucciso a Cardito dal compagno della donna che lo ha colpito a colpi di bastone nella casa di Cardito dove si erano trasferiti sei mesi fa. Per ordine dei giudici, sono state allontanate dalla madre anche Noemi, di un anno più grande, che da domenica sera è ricoverata in gravi condizioni all’ospedale Santobono per le percosse inflitte dall’uomo, e la più piccola dei tre, di soli 4 anni, rimasta miracolosamente illesa.

Con un provvedimento d’urgenza depositato ieri mattina, il tribunale per i minorenni presieduto da Patrizia Esposito ha sospeso la potestà genitoriale di Valentina e del padre naturale dei bambini, Felice Dorice, che vive a Pompei. Le bambine saranno affidate a un tutore, la più piccola è già ospite in un istituto, la sorellina la raggiungerà appena le sue condizioni di salute lo consentiranno. Una decisione sofferta, ma ritenuta inevitabile, almeno in questa fase, dai magistrati del collegio presieduto da Maurizio Barruffo che hanno accolto la richiesta della Procura minorile e hanno fissato a breve l’udienza per lo sviluppo del procedimento.

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Ora Valentina è nella casa di una zia materna, a Massa Lubrense. Qui l’ha raggiunta un fratello rientrato precipitosamente da fuori Napoli, dove si trovava per ragioni di lavoro, che ai microfoni di Sky ha detto: «Dateci il tempo di capire, chi ha sbagliato pagherà. La nostra priorità adesso sono i bambini».

La donna è sotto choc, i familiari si stanno sforzando di proteggerla limitandone al massimo i contatti con l’esterno. Di lei si stanno occupando i servizi sociali del Comune di Massa Lubrense, con il sindaco, Lorenzo Balducelli, preoccupati per il peso nel cuore che Valentina deve sopportare da domenica sera, quando Tony si è scagliato con una violenza furibonda su Giuseppe e Noemi e la sua vita è cambiata per sempre. Con la trasmissione “Pomeriggio Cinque” di Mediaset hanno parlato invece Dorice e i suoi familiari, assicurando a loro volta la disponibilità a prendersi cura delle bambine. Adesso però il tribunale ha avviato la procedura che può portare alla “adottabilità” delle due sorelline, a loro volta costantemente assistite dagli psicologi e dai sanitari. Una coppia residente in Penisola sorrentina si è anche offerta di prendere le piccole in affido.

Tony intanto è nel carcere di Poggioreale, rinchiuso in isolamento nel padiglione Avellino. Indossa una tuta, ha le occhiaie, la barba incolta. «Sembrava uno che non dormiva da giorni», dice il consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli, che ieri è andato in visita ispettiva nell’istituto accompagnato dal direttore Maria Luisa Palma. «Ho chiesto io di stare da solo. Se mi facessero del male o dovessero uccidermi, non pagherei per quello che ho fatto. Invece voglio pagare, perché quello che ho fatto è tremendo. Altrimenti mi sarei impiccato, ma se morissi soffrirei meno di ciò che merito», dice il 24enne quando vede l’esponente politico. Piange, si mette le mani sul volto, scuote ripetutamente la testa. «Non so se sei credente, ma ti devi affidare a qualcosa di veramente grande, perché quello che hai fatto non può essere perdonato», replica Borrelli. E Tony, che in mattinata aveva chiesto di parlare con una suora, insiste: «L’ho ucciso, l’ho ucciso. Ho confessato tutto. E so che non potrò mai ricevere alcun perdono».

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