AGI – “La seconda vittoria consecutiva dell’Italia in Coppa Davis è un cerchio che si va a completare, nella mia testa negli ultimi anni sono sempre stati Jannik Sinner e Matteo Berrettini i due portabandiera di questo movimento”. Così Vincenzo Santopadre, fino allo scorso anno coach storico di Matteo Berrettini, eroe di Malaga ’24 e ora nel team di Lorenzo Sonego, artefice della vittoria di Malaga ’23 commenta con AGI il trionfo azzurro contro l’Olanda.
“L’assenza di Matteo lo scorso anno (infortunato, era a Malaga in veste di tifoso ndr) era una piccola nota che stonava in un successo clamoroso, meno prevedibile rispetto a quello di quest’anno – spiega – Su Matteo forse sono un po’ di parte, ma lo ritengo un leader, un ragazzo che sa fare squadra, che ha un attaccamento alla competizione non indifferente e che con Sinner può rappresentare un modello per i giovani”.
Per il 53enne tecnico romano Sinner e Berrettini sono i due alfieri di un movimento che è sempre più grande e ricco di protagonisti: “Non possiamo dimenticare che c’è un giocatore come Flavio Cobolli, 32 del ranking mondiale che non era nel team di Malaga. Quello di quest’anno è un successo tanto incredibile quanto normale perché l’Italia è la più forte in questo momento”.
AGI – “La seconda vittoria consecutiva dell’Italia in Coppa Davis è un cerchio che si va a completare, nella mia testa negli ultimi anni sono sempre stati Jannik Sinner e Matteo Berrettini i due portabandiera di questo movimento”. Così Vincenzo Santopadre, fino allo scorso anno coach storico di Matteo Berrettini, eroe di Malaga ’24 e ora nel team di Lorenzo Sonego, artefice della vittoria di Malaga ’23 commenta con AGI il trionfo azzurro contro l’Olanda.
“L’assenza di Matteo lo scorso anno (infortunato, era a Malaga in veste di tifoso ndr) era una piccola nota che stonava in un successo clamoroso, meno prevedibile rispetto a quello di quest’anno – spiega – Su Matteo forse sono un po’ di parte, ma lo ritengo un leader, un ragazzo che sa fare squadra, che ha un attaccamento alla competizione non indifferente e che con Sinner può rappresentare un modello per i giovani”.
Per il 53enne tecnico romano Sinner e Berrettini sono i due alfieri di un movimento che è sempre più grande e ricco di protagonisti: “Non possiamo dimenticare che c’è un giocatore come Flavio Cobolli, 32 del ranking mondiale che non era nel team di Malaga. Quello di quest’anno è un successo tanto incredibile quanto normale perché l’Italia è la più forte in questo momento”.