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Benzina alle stelle: niente taglio delle accise

Ago 2, 2023

Si parla di rincari del prezzo del carburante in Italia ormai da più di un anno. Una questione nota e difficile per tutti, sin dall’inizio del 2022. È da molto tempo che i costi della benzina e del diesel nella Penisola hanno iniziato a salire a dismisura, tanto da costringere il Governo a correre ai ripari con il famoso taglio delle accise, che certo non ha fatto miracoli, ma senza dubbio ha aiutato gli italiani a tirare il fiato in un momento in cui i costi della vita erano (e sono tuttora) alle stelle.

Parliamo nuovamente di salita dei prezzi, dopo periodi di tregua alternati a nuovi aumenti, in corrispondenza del grande esodo estivo – come accade ogni anno – anche oggi il costo del diesel e della benzina alla pompa è tornato a salire. C’è chi però denuncia una situazione insostenibile, a causa delle speculazioni.

In alcuni distributori si è arrivati perfino a toccare quota 2,50 euro al litro. Una vera e propria impennata insostenibile per gli italiani, che preoccupa parecchio. C’era chi sperava in un nuovo provvedimento di taglio delle accise, ma purtroppo la speranza è durata ben poco, visto che il Ministro delle Imprese e Made in Italy Adolfo Urso ha già annunciato che non verrà presa alcuna decisione simile: non aspettiamoci quindi un nuovo taglio alle accise.

Ai margini di una conferenza stampa infatti il Ministro Urso ha dichiarato: “Le accise che ci sono sui carburanti servono a finanziare altre misure di maggiore impatto per i ceti più bisognosi. Credo che siano risorse ben spese”.

I debiti dell’Italia

Urso ricorda: “Sia per la benzina che per il gasolio c’è stato un piccolo incremento. In Italia abbiamo una tassazione più elevata sui carburanti rispetto ad altri Paesi, per contribuire al bilancio dello Stato perché siamo più indebitati di altri, ma se depuriamo da questo il prezzo industriale è anche al di sotto di alcuni Paesi europei, al di sotto di Francia, Germania e Spagna”.

Una battaglia persa in partenza quindi, i prezzi rimarranno tali. L’unica soluzione, già dai più criticata, attuata al momento per combattere le eventuali speculazioni sui prezzi del carburante in Italia è l’obbligo (da ieri, primo agosto) per tutte le stazioni di servizio di esporre i cartelli che riportano il prezzo medio dei carburanti. In questo modo si offre un’informazione più dettagliata agli automobilisti e dovrebbe diminuire il rischio di “prezzi gonfiati” a dismisura. Di fatto però non è previsto alcun intervento per riuscire a combattere realmente gli aumenti dei prezzi di benzina e gasolio.

È una nuova “operazione trasparenza” attraverso la quale – Urso dichiara – “pensiamo di mantenere il prezzo al di sotto dei livelli internazionali”. E invita i cittadini a segnalare alla Guardia di Finanza prezzi anomali.

I prezzi oggi

Staffetta Quotidiana, con le sue analisi e segnalazioni, fa notare che non si fermano i rialzi dei carburanti alla pompa. A spingere sono le quotazioni dei prodotti raffinati, i cui aumenti dipendono parecchio dal basso livello delle scorte, dalla fermata per manutenzione di diverse raffinerie in Europa, Asia e America, e dal picco della domanda USA per la “driving season”, la stagione dei viaggi negli Stati Uniti.

Un insieme di elementi che ha portato i prezzi della benzina alla pompa ai massimi del 2023, anche se ancora molto al di sotto dei record storici di marzo e luglio 2022 (e anche sotto al livello dello scorso novembre, se si esclude lo sconto sull’accisa). Va meglio per il gasolio, il cui prezzo è molto legato all’attività economica, non particolarmente vivace negli ultimi temi: la media nazionale è ai massimi “solo” da aprile scorso.

La media nazionale dei prezzi della benzina self service sale verso 1,92 euro/litro, il gasolio super 1,77 euro/litro. Nella modalità servito invece la benzina è a 2,05 euro/litro e il diesel quasi a 1,91 euro/litro.

Stando alla consueta rilevazione di Staffetta Quotidiana, questa mattina (mercoledì 2 agosto 2023) Eni ha aumentato di un centesimo al litro i prezzi consigliati della benzina e di 2 cent/litro quelli del gasolio. Per IP e Q8 invece sono stati segnalati aumenti di 2 cent/litro sia sulla benzina che sul diesel.

Quelle che vedete di seguito sono le medie dei prezzi praticati comunicati dai gestori all’Osservatorio Prezzi del Ministero delle Imprese e del Made in Italy ed elaborati da Staffetta Quotidiana, rilevati alle 8 di ieri mattina (1° agosto) su circa 18.000 impianti:

benzina self service a 1,916 euro/litro (+7 millesimi, compagnie 1,924, pompe bianche 1,900);
diesel self service a 1,772 euro/litro (+9, compagnie 1,780, pompe bianche 1,755);
benzina in modalità servito a 2,050 euro/litro (+7, compagnie 2,095, pompe bianche 1,960);
diesel modalità servito a 1,907 euro/litro (+9, compagnie 1,953, pompe bianche 1,816);
GPL servito a 0,700 euro/litro (invariato, compagnie 0,710, pompe bianche 0,687);
metano servito a 1,411 euro/kg (-5, compagnie 1,419, pompe bianche 1,404);
Gnl 1,240 euro/kg (-2, compagnie 1,248 euro/kg, pompe bianche 1,235 euro/kg).

Quelli che vedete di seguito invece sono i prezzi praticati sulle autostrade:

benzina self service a 1,984 euro/litro;
benzina in modalità servito a 2,232 euro/litro;
gasolio self service a 1,854 euro/litro;
gasolio servito a 2,111 euro/litro;
GPL a 0,837 euro/litro;
metano a 1,540 euro/kg;
Gnl a 1,331 euro/kg.

Salvini propone la riduzione delle accise, lo fa da anni. Lo scorso 8 febbraio promise che “se si arrivasse sopra i 2 euro, il Governo interverrà, come è stato già fatto l’anno scorso”. Un mese prima, Giorgia Meloni aveva spiegato perché il Governo non avrebbe tagliato le accise. Anche il Ministro Urso, come abbiamo visto, ha ribadito che non si taglieranno le accise. E già a febbraio infatti aveva minimizzato le richieste di Salvini, sostenendo che i prezzi stessero scendendo. Ora siamo arrivati a livelli assurdi, si è di fronte ai massimi da fine luglio 2022 (quando però era in vigore lo sconto sull’accisa di 30 centesimi al litro, al netto dello sconto siamo ai massimi dai primi di dicembre 2022). Per il diesel siamo ai massimi da metà aprile. Lo sappiamo grazie ai dati di Staffetta Quotidiana appena riportati.

La Guardia di Finanza indaga su quelli che vengono definiti i furbetti della benzina e sull’aumento dei prezzi del carburante alla pompa in tutta Italia. Dal primo agosto è scattato in tutta Italia l’obbligo per i distributori di esporre i cartelloni con i prezzi medi della benzina e del diesel: in questo modo tutti i gestori delle stazioni di rifornimento daranno la possibilità agli automobilisti di confrontare i prezzi proposti con quelli medi della rete.

Tutti coloro che non si adegueranno a questo nuovo obbligo saranno punibili con sanzioni che possono arrivare addirittura a 2.000 euro. Nel frattempo la Guardia di Finanza si vede costretta a indagare sulle possibili speculazioni, visto che in alcune stazioni di servizio il prezzo della benzina in modalità servito è arrivato addirittura a quota 2,50 euro al litro. I prezzi medi si attestano a 1,75 euro al litro per il diesel e 1,89 per la benzina: i conti non tornano. Il Governo vuole muoversi, e anche in fretta, contro gli speculatori.

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