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Battisti, tribunale Brasile ordina scarcerazione. Piano per estradizione in bilico

Ott 7, 2017

Il giudice Jos Marcos Lunardelli, del Tribunale regionale federale della terza Regione, ha concesso la libert a Cesare Battisti, accogliendo la richiesta avanzata dagli avvocati dell’ex terrorista, che era stato arrestato due giorni fa a Corumb, nel Mato Grosso do Sul. La decisione del tribunale con sede a San Paolo provvisoria, sottolineano i media. L’aspettativa comunque che Battisti possa lasciare il carcere di Corumb nelle prossime ore.

Il piano del Brasile per riportare Battisti in Italia

La decisione arrivata all’improvviso, mentre stava prendendo forma un ‘piano’ per riportare Cesare Battisti dal Brasile in Italia, dopo il suo presunto tentativo di fuga in Bolivia. Un piano raccontato dai media locali, che citano gli sforzi del governo del presidente Michel Temer per trovare un ‘escamotage’ giuridico dell’ultim’ora. L’idea sarebbe quella di imbarcare l’ex terrorista su un aereo della polizia federale direttamente da Corumb – la citt del Mato Grosso do Sul dove si trova in arresto da due giorni per sospetto traffico di valuta e riciclaggio di denaro – con destinazione Roma. Un’azione lampo che – secondo alcune fonti – si sarebbe potuta realizzare gi nei prossimi giorni. Ma che l’ordine di scarcerazione odierno rischia di complicarsi.

Ci sarebbe infatti, secondo quanto si apprende, la disponibilit da parte

del Brasile di consegnare Battisti all’Italia senza la richiesta di una nuova domanda di estradizione ma utilizzando quella gi presentata. Prima per devono essere risolte alcune importanti questioni legali. Tra gli ostacoli da superare – fa notare la stampa – ci sarebbe l’assenza di una dichiarazione formale da parte del governo italiano che si impegni ad assicurare all’imputato lo stesso regime di detenzione previsto dalle leggi brasiliane, escludendo l’ergastolo.

Il precedente del braccio destro di Cutolo

Fonti del ministero della Giustizia fanno sapere che tutto quello che c’era da fare stato fatto. Ma in realt stato lo stesso Guardasigilli a dichiarare che l’Italia intende muoversi con grande determinazione ma anche con grande cautela. anche se il fatto nuovo dell’arresto ci pu consentire di avere pi probabilit di successo. Il ministro ha ricordato che proprio qualche mese fa Pasquale Scotti, il braccio destro di Cutolo, stato assicurato alla giustizia italiana con la collaborazione delle autorit brasiliane. Oggi mi auguro si possa fare lo stesso con Battisti perch credo sia il modo migliore per dare sollievo alle vittime, per rendere onore a chi caduto e per parlare anche a chi ha sofferto.

Il ricorso dei difensori

Secondo il Brasile, l’Italia, dovrebbe impegnarsi ad applicare la pena prevista nel Paese per i delitti commessi da Battisti (condannato all’ergastolo nel nostro paese), ovvero al massimo 30 anni di carcere. La difesa di Battisti ha intanto avanzato un nuovo ricorso alla Corte suprema, chiedendo che venga analizzata con urgenza la richiesta di ‘habeas corpus’ per il loro assistito presentata

allo stesso tribunale lo scorso 27 settembre. Secondo gli avvocati, esisterebbe infatti un rischio imminente di estradizione in Italia per l’ex estremista di sinistra. Ma il giudice federale Odilon de Oliveira, che due giorni fa ne ha convalidato l’arresto, aveva sostenuto che, con il suo tentativo di fuga in Bolivia, Battisti ha non solo trasgredito le norme sullo status di rifugiato politico, ma anche “offeso l’ordine pubblico” brasiliano.

La vicenda giudiziaria

Battisti, 62 anni, stato condannato in via definitiva in Italia all’ergastolo. Sentenza confermata dalla Cassazione nel 1991. La condanna per vari reati, tra i quali quattro omicidi: oltre a quello del gioielliere Pierluigi Torreggiani e del macellaio Lino Sabbadin (militante del Msi), avvenuti entrambi il 16 febbraio 1979, a Milano e Mestre, del maresciallo degli agenti di custodia Antonio Santoro, ucciso a Udine il 6 giugno 1978, e dell’agente della Digos Andrea Campagna, assassinato a Milano il 19 aprile 1978. Nel frattempo Battisti fugge in Messico, a Puerto Escondido, dove fonda il giornale ‘Via Libre’, che trasferir a Parigi nel 1990. Giunto Oltralpe, Battisti viene arrestato ma, cinque mesi dopo, la Francia nega l’estradizione e lui torna in libert.

Nel 1997 uno degli ‘esuli’ dei movimenti politici dell’estrema sinistra italiana rifugiati in Francia, riuniti nell’associazione ‘XXI secolo’, che chiedono all’allora presidente Oscar Luigi Scalfaro una soluzione politica di indulto o di amnistia dei reati loro addebitati. Inizia a scrivere, diventando un giallista. Fugge in Brasile nel 2004, poco prima del pronunciamento definitivo del Consiglio di Stato francese che l’avrebbe estradato in Italia da Parigi. Nel 2007 viene arrestato a Rio de Janeiro e la sua vicenda passa alle mani del Brasile. Due anni dopo il governo del presidente Lula gli concede lo status di rifugiato politico, per timore di persecuzioni. Lo stesso Lula, il 31 dicembre 2010, rifiuta la richiesta di estradizione presentata dall’Italia. Il 9 giugno 2011, il Supremo Tribunal Federal decreta l’immediata scarcerazione dell’ex terrorista. Battisti vola a San Paolo, che ha scelto come nuova casa, dove continuer a scrivere. Nel marzo 2015 la giudice federale Adverci Rates Mendes de Abreu aveva adottato nei suoi confronti un procedimento di espulsione. Arrestato dalla polizia, era stato liberato per sette ore dopo la sua detenzione.

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