• 27 Marzo 2025 16:58

Corriere NET

Succede nel Mondo, accade qui!

Battibecco reale sui gioielli custoditi nel caveau della Banca d’Italia

Mar 24, 2025

AGI – È battibecco reale sui gioielli dei Savoia custoditi nel caveau della Banca d’Italia. Da tempo gli eredi di Re Umberto, tra cui Emanuele Filiberto chiedono la restituzione.  Nel tesoretto custodito a Roma, ci sarebbero i cosiddetti “gioielli di uso quotidiano” per un totale “di 6.732 brillanti e 2 mila perle di diverse misure montati su collier, orecchini, diademi e spille varie” in un cofanetto a tre ripiani in pelle di colore nero, con una fodera in velluto azzurro.

Ma stamattina dalle colonne del Corriere della Sera, Aimone di Savoia, cugino di Re Carlo III, ha ribadito che “la richiesta non ha senso, erano della Corona e di conseguenza la XIII disposizione era chiarissima: tutto confiscato. Il fatto stesso che Umberto II li abbia lasciati in disponibilità di Bankitalia dimostra che non li sentiva di sua proprietà. Andrebbero esposti. E ho un sogno: che i capi di stato dell’Italia unita siano considerati nella continuità storica di Re e poi Presidenti”. 

Di tutt’altro avviso Emanuele Filiberto che affida la replica a un comunicato stampa diffuso dallo studio Legale di Sergio Orlandi, con sede a Roma. “In nome e per conto degli eredi di S.M. il Re d’Italia Umberto II (Principe Emanuele Filiberto di Savoia, Principessa Maria Gabriella di Savoia, Principessa Maria Pia di Savoia e Principessa Maria Beatrice di Savoia) e quale avvocato del processo per il diritto di proprietà e di rivendicazione sui gioielli e beni mobili personali depositati presso la Banca d’Italia da S.M. il Re d’Italia Umberto II, in modo unico ed esclusivo nei confronti di ogni altro” si legge. 

“Gli eredi di S.M.  – continua la nota – rimangono stupiti delle dichiarazioni rese da Aimone di Savoia – Aosta e riportate dal Corriere della Sera il 24 marzo 2025. Occorre tenere presente che Aimone di Savoia – Aosta non è un discendente diretto di S.M. il Re d’Italia. I gioelli depositati non sono gioielli della Corona – precisa a questo punto il comunicato – ma personali che appartengono agli eredi di Umberto II e che non sono mai stati avocati / confiscati dallo Stato Italiano. Il governatore della Banca d’Italia, poi il presidente della Repubblica Luigi Einaudi afferma e sostiene che le gioie ‘spettano non al demanio dello Stato, ma alla famiglia reale”. 

Intanto però da oltre 80 anni e nonostante le diatribe reali, i gioielli rimangono a Bankitalia. 

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. Guarda la Policy

The cookie settings on this website are set to "allow cookies" to give you the best browsing experience possible. If you continue to use this website without changing your cookie settings or you click "Accept" below then you are consenting to this.

Close