La Cina punta a salvaguardare la leadership globale nell’innovazione legata alla mobilità elettrica. Con un piano studiato nei minimi dettagli e in anticipo sull’Occidente, il Paese domina nell’alimentazione. Non per questo si sente già arrivato. Al contrario, cerca di ottimizzare senza sosta i prodotti immessi in commercio, inclusa la componentistica. Sotto i riflettori ci finisce ora il battery swap, una tecnologia sulla carta molto interessante. Perché combina funzionalità e velocità, rivelandosi una soluzione complementare alla ricarica ultraveloce.
La sostituzione rapida delle batterie in apposite stazioni avrebbe il potenziale di influire sia sull’industria delle quattro ruote sia sulla rete energetica. E un obiettivo in apparenza ancora lontano come quello di vetture a zero emissioni low-cost smetterà di essere una chimera.
Cresce la fiducia
I recenti progressi tecnici rafforzano la fiducia nella tecnologia. Le stazioni di battery swap di ultima generazione non si limitano, infatti, ad accelerare la sostituzione (meno di 100 secondi per operazione), bensì fungono pure da unità di accumulo energetico. CATL stima di immagazzinare fino a 33,6 milioni di kWh, supportando la stabilità della rete e promuovendo l’uso di energia verde attraverso un sistema B2G (Battery-to-Grid).
Durante un evento a Xiamen il 18 dicembre, Robin Zeng, CEO della compagnia, ha dichiarato: “Uniremo le mani con i nostri partner per creare un ecosistema solido e innovativo per la mobilità elettrica”. I piani sono ambiziosi: costruire 30.000 stazioni di scambio entro il 2030. Inoltre, sono state due batterie standardizzate, denominate #20 e #25, adatte a modelli di diverse dimensioni e dotate di chimiche avanzate LFP (litio ferro fosfato) e NMC (nichel manganese cobalto).
Dieci tipologie compatibili con il sistema Choco-Swap saranno disponibili sul mercato entro il 2025. Al momento, CATL conta partnership con 100 società, comprese Changan, GAC e Wuling, richiamate dagli evidenti vantaggi, con un impatto positivo sugli stessi consumatori. I tempi di sviluppo dei nuovi veicoli verranno ridotti di oltre sei mesi e gli acquirenti dovranno sostenere dei costi accessibili, grazie alla formula del noleggio. A tal proposito, gli utenti potranno beneficiare di piani su misura, con costi mensili da 369 yuan (circa 48 euro) a 599 yuan (circa 78 euro).
Tra sfide e potenzialità
Applica principi analoghi Nio, pioniere del sistema. Come sottolineato dall’amministratore delegato William Li: “Ci sono possibilità concrete di collaborare con CATL per standardizzare il sistema di sostituzione delle batterie”. L’approccio mira a creare una base comune che consenta l’intercambiabilità dei pacchi batteria tra diversi marchi e vetture, in modo da realizzare economie di scala e ridurre i costi di sviluppo. Nio ha già implementato oltre 2.900 stazioni nel Paese, che le hanno permesso di completare 60 milioni di sostituzioni. Il 2024 non è stato, però, facile. A causa delle difficoltà incontrate lungo il cammino, l’azienda valuta alleanze con marchi come le connazionali Geely e GAC.
In definitiva, nonostante gli evidenti vantaggi, il battery swap presenta sfide significative. “La semplicità delle nostre soluzioni permetterà ai nostri partner di concentrarsi sull’innovazione e sulla personalizzazione, creando valore per gli utenti”, ha aggiunto Zeng. Potrebbe essere proprio questa la chiave per azzerare i tempi di ricarica e abbassare i prezzi di listino delle auto elettriche, una delle maggiori sfide della mobilità attuale.