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Batterie delle auto difettose: la Polizia resta a piedi

Gen 24, 2022

La situazione che sta vivendo la Polizia Stradale di Torino è assurda, le auto in dotazione hanno dei problemi e a volte non si riavviano. È molto grave, perché potrebbe capitare anche quando è necessario un pronto intervento urgente e l’autista si trova con la batteria a terra, senza poter accendere la macchina.

Alcune auto in servizio alla Polizia del capoluogo piemontese purtroppo spesso presentano questa problematica, ed è per questo motivo che la rappresentanza territoriale del Sindacato di Polizia Siulp lancia un grido di allarme. Il problema di queste macchine sarebbe legato ad un difetto delle batterie oppure al malfunzionamento dell’impianto elettrico.

Cosa succede alle auto della Polizia di Torino

Il motore di queste vetture, durante il normale utilizzo, spesso si spegne e non riesce a ripartire perché la batteria si scarica. A volte, con l’aiuto di qualche utente e l’utilizzo dei cavi di collegamento, le auto di servizio riescono a ripartire, altre volte invece devono essere caricate sul carro attrezzi perché l ‘avviamento è impossibile.

Nella nota ufficiale inviata, si legge oltretutto: “Può ancora accadere che alcuni conducenti di carri soccorso, convenzionati con la ditta del leasing delle vetture, rifiutino di prendere a bordo gli operatori di Polizia perché, essendo armati, costituiscono un potenziale pericolo per l’incolumità del conducente il carro attrezzi”.

Tra le varie ipotesi sulle cause che portano a far scaricare le batterie delle auto, la più quotata è quella che i pattuglianti tengano sempre acceso l’etilometro; ma pare anche che, nonostante l’apparecchio sia poi stato spento durante il servizio di vigilanza stradale, le auto abbiano continuato ad avere comunque lo stesso problema. Secondo la Polizia comunque è necessario tenere sempre acceso l’etilometro durante i controlli e i rilievi dei sinistri, si tratta infatti di una verifica che deve essere eseguita nel minor tempo possibile.

Le auto incriminate

I modelli su cui le rappresentanze sindacali si lamentano sono Skoda Octavia e Volkswagen Passat. La denuncia del Sindacato Italiano Unitario dei Lavoratori della Polizia parla chiaro. È stato Eugenio Bravo, segretario provinciale Siulp, a spiegare la situazione. Se le auto continuano con questo problema, non è difficile immagine che cosa potrebbe succedere se un equipaggio, chiamato per un’emergenza, si trovi improvvisamente in panne, con la batteria a terra. Siulp denuncia infatti: “È già grave in caso di intervento urgente, ma lo è ancora di più se una pattuglia dovesse allontanarsi in fretta in caso di pericolo”.

Le auto ricaricherebbero la batteria solo in fase di frenata o di rallentamento, ma le pattuglie della Polizia Stradale impegnate nel   servizio di vigilanza in genere viaggiano ad una velocità costante, lievemente inferiore a quella media del flusso veicolare, per osservare e anche essere avvistati dagli utenti in transito. Per questo il sistema di ricarica della batteria del veicolo alla prima sosta non è più in grado di ripartire.

Nella nota si legge: “Si presume che le auto siano state oggetto di valutazione prima, e di adeguato allestimento poi, per cui non è minimamente normale che le apparecchiature previste ed approvate non possano poi essere utilizzate validamente dagli operatori. Il mancato riavvio del motore è davvero grave. È già abbastanza grave il ritardo con cui la pattuglia si troverà ad effettuare un intervento di istituto, se il veicolo non parte immediatamente, nel caso in cui addirittura gli operatori abbiano la necessità di allontanarsi rapidamente da un pericolo imminente e non possono farlo, la circostanza è gravissima!”.

Come sottolineato nella nota, non è la Polizia a dover indicare soluzioni tecniche al problema, ma lo deve fare chi ha la responsabilità e le sufficienti competenze tecniche per risolvere la problematica.

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