Nella numerologia modaiola di questa primavera (il centenario di Chanel n 5, il centenario di Gucci che ha come numero di riferimento il 25), arriva una terza ricorrenza targata 5, e sono i 148 anni del modello Levi’s 501. La ricorrenza della “numero uno” di tutti i jeans di stile cade oggi, 20 maggio (il modello tagliato per le forme femminili ha invece solo quarant’anni, tocca aspettare anche su questo fronte) e riguarda quello che, da sette generazioni, è il jeans più venduto.
Per evitare di dar fondo al solito storytelling su Marlon Brando che indossava questo jeans come mai più nessuno ha saputo fare e come i ventenni non sanno più e forse neanche gli interessa, Levi’s ha chiamato sette “giovani personalità”, che è la versione colta degli influencer, cioè gente-che-fa-altro-nella-vita, e ha chiesto loro di raccontare come indossino e vivano con i loro 501, puntando sul parallelismo fra questi jeans sempre diversi l’uno dall’altro e le voci originali di questi ventennio. I sette, tutti piuttosto magnifici, sono la tennista Naomi Osaka, la modella Hailey Bieber nata Baldwin, la youtuber Emma Chamberlain, la modella Barbie Ferreira, Jaden Smith, il calciatore Marcus Rashford MBE e il cestista Shai Gilgeous-Alexander.
“Il 501 è l’originale blue jeans, ecco perché abbiamo deciso di celebrarlo con un cast di talenti realmente originali” dice Karen Riley-Grant, chief marketing officer di Levi’s, che in questi ultimi anni ha anche deciso di investire sui due aspetti più controversi della creazione e cura del jeans: la sostenibilità (con la tecnologia waterless si risparmia fino al 96 per cento di acqua) e la durata (con il progetto Levi’s Tailor Shop, i jeans 501 possono anche essere riparati e reinterpretati per dare loro una nuova vita).
Per festeggiare la ricorrenza, arrivano comunque due collezioni speciali: la Red Tab e la Vintage Clothing 1955 “Japan”, un classico modello 501 Shrink-to-Fit realizzato in denim giapponese cimosato, con tab, backpatch e etichette interne stampate in giapponese di cui sono disponibili a livello mondiale solo 501 paia a edizione limitata. Quello che pochissimi sanno, forse nemmeno i fantastici sette, è che il denim migliore viene lavorato in Italia, ma che quello più chic e sorprendente per colori e “mano” è giapponese.