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Barletta, 24enne morta per il test col nitrito di sodio invece del sorbitolo: un anno e 4 mesi al medico

Feb 28, 2017

TRANI – Somministrò nitrito di sodio scambiandolo per sorbitolo a una ragazza di 24 anni che morì mentre si sottoponeva a un esame diagnostico per intolleranze alimentari. Accadeva il 24 marzo del 2012 in uno studio di Barletta. Il tribunale di Trani ha condannato a un anno e quattro mesi di reclusione, con sospensione della pena, il gastroenterologo Ruggiero Spinazzola per omicidio colposo, assolvendolo invece dall’accusa di detenzione e somministrazione di farmaci scaduti.

La tragedia avvenne per un errore nell’etichettatura della confezione di sorbitolo, imputato all’azienda Mistral (da cui proveniva la sostanza usata per la preparazione al test). Lo scambio fu fatale, accertò l’inchiesta del magistrato Michele Ruggiero. Il tribunale aveva già detto sì alla proposta di patteggiare una condanna a due anni di Antony Kelly Finbarr e Shauna McCormick, rispettivamente direttore e impiegata dell’azienda Mistral, di Belfast, dove fu apposta l’etichetta sbagliata di sorbitolo, un sostituto dello zucchero, su una confezione che conteneva invece nitrito di sodio, sostanza rivelatasi letale per la ragazza.

Il carico, ricostruirono le indagini di polizia e carabinieri, era stato acquistato dalla Brenntag di Manchester, che a propria volta lo aveva ritirato dalla Cargill di Rovigo e poi immesso su Internet. Spedito in Italia, nella confezione con l’etichetta sbagliata, fu comprato su

eBay dallo studio di Spinazzola, il quale aveva preferito sottoporsi al processo sostenendo la propria completa innocenza.

Il nitrito di sodio, in confezioni da 5 chili, fu venduto a 22 acquirenti in tutta Europa, ma il suo utilizzo fu fermato in tempo. Oltre a Teresa Sunna, che morì poco dopo minuti dalla somministrazione, rimasero intossicate altre due donne, che quel giorno si sottoposero allo stesso test ma furono salvate per tempo al pronto soccorso dell’ospedale.

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