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Bari, era della ‘ndrangheta la cocaina trasportata dalla prof arrestata in Australia

Feb 17, 2017

Il quantitativo: cinque chili di cocaina purissima. Le modalità: un’insospettabile corriere con una valigia di pelle. Il luogo del ritrovamento: l’aeroporto di Melbourne. La polizia italiana e l’Interpol hanno pochi dubbi su dove, e a chi, dovesse andare a finire la partita di cocaina trasportata da Elisa Salatino, la docente di sostegno della scuola Marconi di Bari che ha chiesto due giorni di permesso da scuola ed è partita per l’Australia con il carico di droga.

“Le modalità – dice una qualificata fonte italiana – sono certamente quelle della ‘ndrangheta. In questo momento nessun’altra organizzazione criminale è in grado di trasportare e soprattutto di piazzare in Australia una quantità del genere di cocaina”. L’omicidio del boss calabrese Pasquale Barbaro, nel novembre scorso, e gli arresti che sono arrivati dopo sono stati soltanto l’ennesima prova di quello che era noto da tempo: e cioè che gli ‘ndranghetisti hanno preso saldamente in mano gli affari criminali in Australia e nella zona di Melbourne in particolare. Partendo esattamente dal traffico di sostanze stupefacenti.

Ora è da capire cosa c’entri però Elisa Salatino. E le risposte che la donna ha offerto a caldo agli investigatori certo non sono state soddisfacenti: ha negato di sapere da dove arrivasse la droga e sopratutto a chi fosse diretta. Se continua così, rischia seriamente 25 anni di carcere. Ora gli investigatori stanno cercando di dare voce ai silenzi della donna, innanzitutto ricostruendo i suoi spostamenti. Negli ultimi due anni la donna – che non aveva una buona situazione economica, sembrerebbe dovuta anche ai debiti dell’ex marito, con problemi di droga – aveva effettuato tre viaggi all’estero, oltre oceano. Viaggiando in un caso, circostanza questa che fa insospettire non poco gli inquirenti, da sola.

È incensurata e il suo nome non risulta in nessuna indagine di droga. Risposte importanti arriveranno chiaramente dal suo telefonino che è stato sequestrato in Australia e dai tabulati telefonici del suo numero italiano, pronti già nelle prossime ore. Da un punto di vista formale in Italia le indagini non sono ancora partite, ma nelle prossime ore la Squadra mobile di Bari dovrà depositare una prima informativa dalla quale far nascere inevitabilmente accertamenti anche in Italia.

Le perquisizioni nelle due abitazioni di Salatino – a Bari e a Fasano, in provincia di Brindisi, dove vivevano i genitori – hanno avuto esito negativo. Niente droga e, sembrerebbe, niente di utile per le indagini. Qualcosa di più interessante può invece venire dal viaggio: la ragazza è partita per l’Australia da Roma facendo

scalo a Dubai. Ha viaggiato in auto, non la sua. Ma accompagnata da alcune persone che potrebbero servire a dare dettagli utili alla ricostruzione della storia. È confermato che alcuni giorni fa alcune persone l’avevano cercata con insistenza nella scuola dove insegnava ma la polizia è convinta che, eventualmente, il contatto barese possa essere soltanto stato un tramite: “Gli unici che possono gestire un’operazione di questo tipo – insistono – sono i calabresi”.

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