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Banche, Patuelli: occorre maggiore tutela del risparmio

Ott 5, 2016

Debbono essere favoriti gli stabili investimenti azionari che rifuggano da un’ottica speculativa con la quale non cresce un solido capitalismo produttivo. Occorre una maggior tutela del risparmio e dell’azionariato stabile e non speculativo. Lo ha detto il presidente dell’Abi, Antonio Patuelli, nel suo intervento al convegno “Obbligati a crescere” nel corso del quale sono intervenuti anche il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia e il vicedirettore generale di Bankitalia, Fabio Panetta. Patuelli, per il quale

l’Italia non in retroguardia nelle riorganizzazioni bancarie, ha difeso il ruolo svolto in questi anni dagli istituti di credito che, senza aiuti di Stato, con il costo straordinario anche dei salvataggi di banche in crisi, lontane dagli scandali

internazionali, sospingono la ripresa con requisiti di capitale mai cos alti.

Patuelli: produttivit e competitivit per ripresa

Per Patuelli le banche, con le loro differenze, sono indebolite dalla crisi in tutta Europa, mentre la sperimentazione biennale della Vigilanza unica non ha finorarappresentato una svolta per la ripresa, ma ha appesantito le misure che da prudenziali si sono spesso trasformate paradossalmente in fattori di ulteriore indebolimento delle banche che, invece, necessitano innanzitutto di stabilit normativa e di maggiore redditivit.

Per la ripresa sono necessarie “politiche dei fattori” che incoraggino produttivit, efficienza e competitivit dei fattori produttivi delle imprese e dei servizi italiani. Una strategia definita alternativa ai miopi orizzonti settoriali e corporativi. Occorre poi, per il presidente dell’Abi, accrescere la fiducia verso le Banche, a cominciare dalle regole di “trasparenza semplice” che – ha detto – sollecitiamo innanzitutto a Consob.

Italia non retroguardia in riorganizzazioni bancarie

L’Italia non in retroguardia nelle riorganizzazioni bancarie ha sottolineato il presidente dell’Abi. I dati al dicembre 2015 sono molto superati: in questi mesi del 2016 – ha spiegato – anche scelte dolorose come le chiusure di filiali sono state superiori ad ogni aspettativa. In Europa le filiali bancarie non sono tutte uguali: in Italia sono in minor numero di quelle di Germania, Francia e Spagna, mentre sono pi numerose della Gran Bretagna che, per, ha una media di ben 40 dipendenti per filiale, il quadruplo della media italiana.

Ttip, Calenda: accordo solo su ci che condiviso

Al convegno intervenuto anche il ministro dello Sviluppo Carlo Calenda che ha confermato che il Ttip (Trattato di liberalizzazione commerciale transatlantico Usa-Ue) non si chiuder, mentre probabilmente si raggiunger un accordo su quello su cui si d’accordo, sugli standard che condividiamo. Lo ha detto sostenendo che l’Europa ha senz’altro sbagliato nel modo in cui ha affrontato il Ttip ma l’America lo ha sottovalutato perch ha guardato solo al Pacifico.

E ha aggiunto: I cittadini pensano che dietro le riforme si nascondono fregature, come con la globalizzazione

Russia partner insostituibile

Quanto al ruolo della Russia un partner insostituibile, almeno dal punto di vista del mantenimento dell’equilibrio nelle zone di crisi, alcune delle quali ci

riguardano direttamente. Di qui la collaborazione con la Russia fondamentale, ma deve essere basata su fiducia, comprensione reciproca e franchezza. Parlando dell’Unione europea, il ministro ha poi sottolineato che l’Ue deve avere una governance soprattutto nella sua dimensione esterna, di politica estera, di difesa, sul commercio. O c’ questo o non c’ niente. E l’idea tedesca che si pu restare cos fino al 2017 non regge.

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