• 24 Febbraio 2025 14:54

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Bancarotta per Nikola, fallita l’azienda dei camion elettrici e a idrogeno

Feb 24, 2025

Nikola Corporation, la startup statunitense fondata nel 2014 con l’ambizioso obiettivo di rivoluzionare il settore dell’autotrasporto attraverso l’introduzione di camion elettrici e a idrogeno, ha recentemente intrapreso la procedura di protezione dai creditori, prevista dal Chapter 11 della legge fallimentare statunitense. Questa decisione segna un punto di svolta nella storia dell’azienda, caratterizzata da alti e bassi, promesse audaci e controversie significative.

Ascesa e declino di Nikola

Nikola viene fondata con l’obiettivo di sviluppare e commercializzare veicoli commerciali a zero emissioni, focalizzandosi principalmente su propulsori elettrici e a idrogeno. Nel 2016, viene presentato il primo veicolo, il camion a idrogeno Nikola One, che raccoglie pre-ordini per un valore dichiarato di 14 miliardi di dollari. Nonostante le promesse, il Nikola One rimane un prototipo e viene successivamente rimpiazzato dai modelli Nikola Two e Nikola Tre. Nel 2019, Nikola stringe un accordo con Iveco per la produzione di camion elettrici e a idrogeno.

Il 4 giugno 2020, Nikola si quota in borsa, beneficiando dell’ondata di speculazione finanziaria che ha caratterizzato l’anno della pandemia di COVID-19. Il valore delle azioni dell’azienda sale rapidamente, raggiungendo una capitalizzazione di mercato di 29 miliardi di dollari, nonostante l’assenza di un prodotto commercializzato. Pochi mesi dopo la quotazione, l’agenzia Hindenburg Research pubblica un’analisi che mette in discussione la validità delle tecnologie e delle affermazioni di Nikola. Il report accusa Nikola di aver simulato il funzionamento del suo camion a idrogeno in un video di presentazione, facendolo scorrere in discesa anziché utilizzare un propulsore funzionante. Le accuse di Hindenburg Research provocano un crollo del titolo Nikola in borsa e un grave danno all’immagine dell’azienda.

Accordi saltati e scommesse fallite

Nonostante le controversie, Nikola annuncia una partnership con General Motors per la realizzazione di un pick-up a idrogeno, il Badger. L’accordo prevede un investimento di oltre due miliardi di dollari da parte di GM. Tuttavia, in seguito alle accuse di Hindenburg Research, l’accordo viene ridimensionato a una semplice fornitura di celle a combustibile da parte del costruttore americano. Nel frattempo, prosegue la collaborazione con Iveco per la produzione del Nikola Tre, un camion derivato dalla base tecnica dell’Iveco S-Way. L’accordo con Iveco viene abbandonato, però, nel 2023.

In seguito alle indagini della Corte di Giustizia statunitense, il fondatore di Nikola viene accusato di frode e finisce in carcere nel 2021. L’azienda dichiara di voler rispettare la tabella di marcia e di concentrarsi sulla consegna di veicoli elettrici Nikola Tre entro la fine dell’anno. Nel 2022, Nikola avvia la commercializzazione del Nikola Tre in versione elettrica, prodotto nello stabilimento di Coolidge, Arizona. Tuttavia, un anno dopo, due esemplari del Nikola Tre prendono fuoco a causa di problemi al pacco batterie. L’azienda è costretta a richiamare tutti gli esemplari in commercio e a sospendere la produzione di camion elettrici. Nel frattempo, prosegue la commercializzazione di modelli a idrogeno, con la tecnologia delle celle a combustibile.

Nikola cerca di concentrarsi sulla tecnologia a idrogeno, producendo più di 110 esemplari di camion a celle a combustibile e allestendo una rete di 14 stazioni di rifornimento a idrogeno negli Stati Uniti. Tuttavia, la svolta verso l’idrogeno non riesce a risollevare le sorti dell’azienda, che continua a perdere denaro per ogni esemplare venduto. Con una liquidità di soli 47 milioni di dollari e un titolo azionario crollato del 98% in 12 mesi, Nikola è costretta ad avviare la procedura di Chapter 11, mettendo all’asta i propri beni per rimborsare i creditori.

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