il graffio del lunedì
Indifendibile il presidente del Verona che difende gli ultrà autori di ululati razzisti contro l’attaccante del Brescia. Incomprensibile l’utilizzo discrezionale della tecnologia a bordo campo
di DarioCeccarelli
4 novembre 2019
2′ di lettura
Ma dopo dopo quello che è successo, con Balotelli che scaglia il pallone versa la curva degli ultrà veronesi , come fa il presidente del Verona Maurizio Setti a dire che il suo pubblico «è ironico e non razzista»? Ma cosa c’è di ironico nel fare il verso di una scimmia quando un calciatore di colore tocca il pallone? Ce lo spieghi, Presidente. Che magari vince il premio Nobel per la satira. Sarebbe solo una gaffe la sua, una toppa peggiore del buco, come dicono in Veneto, se non se non fosse il segno di una mentalità che da sempre minimizza quanto succede negli stadi.
Da Roma a Verona
Via, quante storie, non facciamola lunga: sono solo dei ragazzi, un po’ esuberanti…. Invece ogni volta è sempre peggio, come si è visto anche sabato all’Olimpico, dove è dovuto intervenire Detzko per fermare i cori discriminatori contro i napoletani. Due minuti di sospensione per riprendere la partita. È proprio questa mentalità, di sostanziale copertura e di omissione, a favorire questo stillicidio di insulti e ululati. Gli autori sono pochi? Bene, ma vanno puniti. Gli strumenti ci sono. Le telecamere da anni li riprendono. La polizia li conosce tutti. Chi sono? Sono dei buontemponi, come dice il presidente del Verona, che da anni ci fanno ridere. Peccato che questi signori siano sempre al centro della scena. Perché argomenti più interessanti, e divertenti, ci sarebbero.
Il var usato a capocchia
Per esempio l’eterno dibattito sul Var che, settimana dopo settimana, si arricchisce di qualche succoso episodio. Fantastico quello dell’olandese De Light in Torino-Juventus. il difensore bianconero, come già gli era successo a Lecce, tocca il pallone col braccio nella sua area. Con una differenza: che a Lecce lo hanno punito col rigore, sabato nel derby invece niente. Tutto regolare. Il Var non interviene e buonanotte al Torino che poi perde per un gol proprio dell’olandese. Diciamo la verità: è tutto un gran casino. Il Var, che doveva semplificare il lavoro degli arbitri, così invece lo complica. Ognuno va a capocchia. E nessuno capisce niente. Sembra il dibattito sulla finanziaria quando Renzi dice che vuole aiutare Conte. Grazie, anche no. Sbaglia già da solo.
Milan, cercasi capro espiatorio
Mentre Juve e Inter pigliano il volo, e il povero Ancelotti finisce allo spiedo (di solito lo spiedo con l’arrosto lo fa girare lui) per i punti persi dal Napoli, il Milan di Pioli torna alla sua solita normalità perdendo 2-1 con la Lazio. Era da 30 anni che i biancocelesti non vincevano a San Siro con il Milan. Per i rossoneri è il precipizio: sesta sconfitta in undici partite. Eliminato Giampaolo, non ancora cotto Pioli, chi è adesso il colpevole? Di solito è Suso. Ma non avendo giocato, cercasi disperatamente un capro espiatorio.
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