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Azzolina: «Per il ritorno in classe nodo supplenti, useremo la call veloce»

Giu 1, 2020

Parla la ministra

«Graduatorie digitali e call veloce per ridurre le supplenze»

di Eugenio Bruno

Azzolina: obiettivo è riapertura scuola a settembre in sicurezza

«Graduatorie digitali e call veloce per ridurre le supplenze»

1 giugno 2020


3′ di lettura

«Mi piacerebbe avere e sto lavorando per avere tutti i docenti in cattedra a settembre». È l’obiettivo/auspicio della ministra Lucia Azzolina, in vista del ritorno in classe dopo l’estate. Un appuntamento complicato anche dal punto di vista del personale. Con lo slittamento all’autunno del concorso straordinario da 32mila posti all’inizio previsto per luglio le supplenze rischiano di schizzare verso l’alto. «Ma non sono 200mila», precisa la responsabile dell’Istruzione.

I numeri della scuola

Il perché lo spiega la stessa ministra al Sole 24 Ore del Lunedì, chiamando a supporto i numeri ufficiali sui supplenti. Al 30 settembre 2019 – come conferma la tabella pubblicata qui sotto – risultavano sottoscritti 109.195 contratti a tempo determinato(27.563 fino al 31 agosto e 81.632 fino al 30 giugno), di cui oltre 44mila sul sostegno. E quest’anno, secondo Azzolina, ci assesteremo su numeri analoghi se non più bassi.

Se è vero che il concorso straordinario da 32mila cattedre (riservato ai precari non abilitati con 3 anni di servizio negli ultimi 12) si svolgerà solo in autunno – per effetto di una modifica introdotta al Senato al decreto Scuola su input dei sindacati che nel frattempo hanno proclamato per l’8 giugno uno sciopero in piena pandemia – a settembre ci sarà uno strumento in più per fronteggiare il boom di supplenze: la «call veloce», che «ci permetterà di distribuire a livello nazionale le immissioni in ruolo rimaste vacanti», chiarisce l’esponente pentastellata. In pratica, i precari (abilitati) iscritti alle graduatorie a esaurimento (Gae) e i vincitori dei precedenti concorsi potranno fare domanda in un’altra regione e accedere a una cattedra altrimenti destinata a restare deserta.

Le mancate assunzioni

Azzolina non si sbilancia sulle supplenze che questo meccanismo (previsto dal decreto 126/2019 e ora prossimo all’attuazione, ndr) potrebbe evitare ma aggiunge che «l’anno scorso 10mila assunzioni sul sostegno non si sono realizzate perché mancavano gli aventi diritto nelle regioni in cui erano necessari». In base al decreto ministeriale inviato al Consiglio nazionale della pubblica istruzione (Cspi) per il parere, saranno gli Uffici scolastici territoriali (Usr) a indicare quante e quali immissioni in ruolo (che ogni anno vengono fatte al 50% da concorso e al 50% da Gae) non sono andate a buon fine e tutti gli interessati, entro 5 giorni, potranno indicare la regione e le province prescelte. Dopodiché saranno gli stessi Usr a pubblicare, entro il 10 settembre (ma quest’anno si potrà derogare causa emergenza sanitaria in atto), i risultati della call.

L’innovazione nel reclutamento

A questo strumento, che dovrebbe contenere il numero complessivo degli incarichi a tempo determinato, se ne aggiunge un altro che nelle intenzioni della ministra agirà invece sui tempi rendendo «il sistema più celere e più razionale». Un fattore altrettanto cruciale come molte famiglie sanno, visto che spesso il primo anno scolastico passa senza che in cattedra ci sia il titolare né il supplente. Grazie a un altro emendamento al Dl Scuola, ricorda ancora Azzolina, «le graduatorie che erano di istituto e cartacee diventano provinciali e digitali. Un’innovazione che riguarda un milione di persone».

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