Stangata di inizio anno sulle autostrade italiane. L’aumento medio dei pedaggi sulla rete autostradale italiana è del 2,74%, a partire dal primo gennaio 2018. Tra gli aumenti più significativi c’è il +13,91% per Milano Serravalle-Milano Tangenziali ed il +8,34% della Torino-Milano. Lo comunica il ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture.
In particolare sono interessate dall’aggiornamento ventitrè Concessionarie autostradali oltre alle tre (T.E.E.M, Pedemontana Lombarda e Bre.Be.Mi.) il cui concedente è la Concessioni Autostrade Lombarde (CAL) spa. Questi gli adeguamenti riconosciuti: Asti-Cuneo spa 0,00%; ATIVA spa 1,72%; Autostrade per l’Italia S.p.A. 1,51%; Autostrada del Brennero spa 1,67%; Autovie Venete spa 1,88%; Brescia-Padova spa 2,08%; Consorzio Autostrade Siciliane 0,00%; CAV spa 0,32%; Centro Padane Spa 0,00%; Autocamionale della Cisa Spa 0,00%; Autostrada dei Fiori Spa 0,98%; Milano Serravalle Milano Tangenziali spa 13,91%; Tangenziale di Napoli spa 4,31%; RAV spa 52,69%; SALT spa 2,10%; SAT spa 1,33%; Autostrade Meridionali (SAM) spa 5,98%; SATAP spa Tronco A4 8,34%; SATAP spa Tronco A21 1,67%; SAV spa 0,00%; SITAF spa 5,71%; Torino – Savona spa 2,79%; Strada dei Parchi spa 12,89%; Bre.be.mi. 4,69%, TEEM 2,70% e Pedemontana Lombarda 1,70%.
L’incremento medio del pedaggio per i veicoli sull’intera rete autostradale, calcolato sulla base delle percorrenze 2016, risulta essere pari al 2,74%. Per oltre la metà dell’intera estensione autostradale
le variazioni riconosciute risultano in linea con il tasso d’inflazione corrente.“Si tratta di aumenti inaccettabili” – commenta Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. “Anche se il rialzo medio dei pedaggi sulla rete autostradale è del 2,74%, ci sono incrementi bulgari. Avere rincari del 13,91%, come per la Milano Serravalle, vuol dire mandare in tilt i bilanci di quei pendolari costretti a prendere quella tratta”.