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Autodromo Monza, Capelli: futuro da disegnare ma F1 sempre al 1° posto, oltre il centenario

Feb 23, 2018
Autodromo Monza, Capelli: futuro da disegnare ma F1 sempre al 1° posto, oltre il centenario

A Milano si svolgono oggi gli Stati Generali della Mobilità, un evento interessante e di cui vi diamo resoconto sulle pagine di Automoto.it, voluto da Federmotorizzazione e che si focalizza soprattutto su temi sociali e quindi politici, partendo da quelli tecnici dell’automobile. Pensando all’elettrificazione del futuro, non così scontata e benevola, con le tante opzioni e i francamente troppi ritardi con relative polemiche tricolori. L’occasione per noi che amiamo anche il Motorsport è quella di parlare con Ivan Capelli, presidente ACI Milano e vicepresidente ACI ma, soprattutto, uomo di riferimento per il grande ente con l’autodromo monzese, di cui si interessa da alcuni anni ormai, non senza difficoltà.

La SIAS, che gestisce l’Autodromo Nazionale, è stata oggetto di turbolenze societarie ed economiche, noi stessi su queste pagine abbiamo dovuto dar conto di troppi aneddoti poco edificanti per uno degli impianti più storicamente importanti al mondo. Viva è la memoria di quanto sia costato e quanto è stato lungo, troppo, quasi teatrale, l’ultimo rinnovo con la Federazione al tempo identificabile con Bernie Ecclestone per avere il GP Italia a Monza, oltretutto solamente per tre anni. Ora si parla di 2020 senza un GP F1 confermato nel Bel Paese ma si parla, soprattutto, nel 2022 di un Centenario per la pista monzese senza nulla di programmato che sia di un certo peso quanto il secolo di storia per il motorismo tutto.

Ivan, cosa ci dici della situazione attuale per Monza, calendario 2018 ma soprattutto verso il centenario senza una F1 certa? “È molto difficile onestamente, Liberty Media è entrata da poco, la Ferrari sta lottando per i propri interessi, ci sono dinamiche un po’ diverse rispetto a prima e non tutti sanno bene dove si finirà, incluse le stesse squadre di F1 (vedi patto della Concordia, ndr). Noi intanto su calendario 2018 ci siamo portati avanti mantenendo non solo la presenza della F1 e alcune gare Endurance, ma anche delle finali mondiali Ferrari, che non escono da “casa propria” facilmente e hanno scelto Monza: di certo uno dei maggiori eventi per l’Autodromo quest’anno. Dispiace per non avere il WEC ovviamente, facciamo del nostro meglio per competere con le risorse che abbiamo contro gli altri autodromi nel mondo”.

Ivan Capelli mostra agli Stati Generali della Mobilità 2018 il suo “vecchio ufficio” da pilota F1, evoluto come evolvono le auto moderne in strada

Ok, ma per quanto riguarda la stagione che inizia, motorismo a parte che segue un certo trend comune ad altri vecchi circuiti europei, ci sono anche meno eventi extra-settore: sono proprio quelli che, detto in trasparenza, erano a volte più frequentati di molte gare (vedi festival e concerti, ndr). “Anche per quello devo ammettere che in parte i recenti cambi gestionali non hanno aiutato, certi accordi per le attività collaterali. Alcuni contratti prima in essere andranno ripresi, o rifatti da zero, però i nuovi responsabili tra cui Pietro Benvenuti, che stimo e che ha esperienze nel mondo dei motori ma anche delle strutture (vedi Misano e Imola) mi lasciano buone speranze anche per queste cose, guardando al futuro”.

La F1 rimarrà giustamente priorità assoluta, sentendo il coro di voci di chi ha interesse e potere su Monza (appunto ACI, ora a livello nazionale, ndr) ma è così difficile rinnovare a lungo per pianificare degnamente il futuro di Monza, come vorrebbe il sottoscritto e chi la ama in tutto il mondo? Dopo un faticosissimo rinnovo di soli tre anni, con Bernie, il centenario sarebbe solo al termine di un ulteriore simile (e breve) rinnovo, del tipo 2020-2022. “Si, questo non lo nascondo, è dura, però non è detto che Liberty Media possa fare qualcosa in più, una volta pianificate le direzioni generali del Circus. Nell’ultimo rinnovo con Ecclestone l’orizzonte era necessariamente più breve anche per loro. Noi lavoriamo sodo in ACI e Sticchi Damiani ha già detto che puntiamo chiaramente ai sette anni, superando ampiamente il centenario”.

Lo speriamo vivamente, anche se poi mediando gli anni di contratto con la F1 non fossero così tanti, almeno degni di Monza e degli investimenti per far vivere come merita e può il Tempio della Velocità. Con una base temporale certa di soli tre anni alla volta si realizza poco. “Esatto, in base a quello si potranno stipulare tanti altri accordi, per appalti e forniture nel rinnovo dell’impianto (es. tribune, ndr) che a fronte di spese ingenti deve per forza mostrare un progetto di lungo termine”.

È il solito discorso, per chi segue le cronache monzesi, risorse per avere altre risorse, necessarie, ma non è un cane che si morde la coda, nelle intenzioni. Questa volta speriamo davvero di veder mettere basi, dopo quelle della F1 anni Venti, per qualcosa di serio e duraturo, non solo Motorsport, non solo tribune da riempire qualche giorno l’anno ma strutture da far vivere e lavorare a pieno regime. In tempo breve si rinnova la gestione locale, si rinnova la Federazione e il Circus internazionale, ora cambierà anche la politica nazionale del governo. Chissà, molte mosse razionalmente utili non si sono ancora potute realizzare, come talvolta accade in Italia, ma speriamo partano, come quella nuova mobilità spiegata qui agli Stati Generali di Milano: in Italia arriva dopo che altrove, ma arriverà.

La Sauber Alfa Romeo, un possibile outsider nel Mondiale F1 2018 secondo Capelli

Con un ex-pilota ai GP del Mondiale, parecchio addentro alla massima formula, non possiamo non parlare anche di competizioni e pronostici: come sarà la stagione di Formula 1 2018? Durante queste settimane seguiamo le presentazioni dei Team tutti con ambizioni crescenti, rinnovate forme sulle vetture e nuovi o storici colori (es. rosso Ferrari e arancio McLaren) da portare in alto, ma la sostanza? “La stagione è ancora fredda in tutti i sensi, perché fino all’Australia non sapremo davvero le prestazioni di tutti. Ho apprezzato la Ferrari, anche se Mercedes devo dire ha una struttura e delle risorse difficilmente battibili”.

Vuoi dire che nessuno riuscirà a scalfire anche quest’anno il dominio delle Frecce d’argento? “No, io da italiano tifo Ferrari e la macchina mi è piaciuta tantissimo, ma non esageriamo nei pronostici. Hanno tutto per cercare di vincere, però sappiamo quanta forza a disposizione abbiano in Mercedes, con margini non da poco”.

Ok, però forse interessa a questo punto più fare una riflessione su chi avrà uno switch positivo, togliendosi qualche soddisfazione in più rispetto a prima, che dire chi vincerà il Mondiale. “Sicuramente, la McLaren per esempio non solo sono vistose ma hanno ora un nuovo abbinamento molto buono, per il motore; un telaio che secondo me aveva delle doti già valide l’anno scorso, lo si capiva che poteva fare meglio. Adesso c’è anche un Alonso maturo come non mai e motivato. Secondo me saranno loro quelli che fanno qualcosa di diverso e potranno vedere qualche volta i punti pesanti”.

E questa Alfa Romeo in F1, che ravviva l’interesse di tutti: sarà davvero capace il logo del Biscione di migliorare la sostanza Sauber? “Secondo me sì, anzi, non diciamo nulla di esagerato affermando che impressiona davvero la nuova auto. Ho visto alcuni dettagli ottimi sulla monoposto, che si misurano in pista poi ma sono davvero molto raffinati. Ci vorrà del tempo, ci vogliono ancora più risorse, perché attualmente possiamo stimare una manodopera Mercedes dedicata a ogni elemento dell’auto, circa tripla di quella che può mettere Sauber Alfa; ma per me potrebbero essere loro a decidere in parte i risultati finali, con qualche punto da togliere in un campionato che si decide anche sui piazzamenti e non solo sulle vittorie delle due squadre forti. Li vedo magari come utile ago della bilancia”.

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