• 23 Marzo 2025 9:00

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Auto sul marciapiede per superare il traffico, il sorpasso illegale che mette tutti a rischio

Mar 22, 2025

Tra le condotte più pericolose e ingiustificabili di un automobilista c’è la guida sul marciapiede. Si tratta di un’azione vietata dalle norme in vigore, ma anche estremamente pericolosa per i pedoni e per gli altri utenti della strada. Chi adotta questo comportamento prova a eludere lunghe code o semafori intasati e trasforma lo spazio riservato ai passanti in una corsia di emergenza improvvisata. Ma questa scorciatoia può costare cara, non solo in termini economici ma soprattutto in termini di sicurezza pubblica.

Il fenomeno delle auto sui marciapiedi non è limitato alle grandi metropoli. Anche in città medie o in piccoli centri urbani si registrano comportamenti analoghi, soprattutto in prossimità di scuole, mercati rionali o snodi viari congestionati. Laddove manca un controllo sistematico del traffico, la tentazione di aggirare le code può prevalere sul rispetto delle regole, trasformando anche i quartieri più tranquilli in potenziali zone di rischio per i pedoni.

Anche sotto il profilo assicurativo, come approfondiremo, la circolazione con l’auto su un marciapiede costituisce una violazione contrattuale per molte compagnie.

Guida sul marciapiede, comportamento incivile e ad alto rischio

Il marciapiede è per definizione una zona protetta dedicata solo alla circolazione pedonale. Non si tratta di una consuetudine, ma di un principio sancito dal Codice della Strada. Quando un’auto invade il marciapiede, viene meno la separazione tra traffico motorizzato e mobilità dolce. I pedoni sono così esposti a un rischio enorme e ingiustificato. Il marciapiede non è progettato per sopportare il peso e il passaggio di un veicolo: si danneggia facilmente, ma soprattutto la visibilità per il conducente si riduce e aumentano le possibilità di travolgere un passante.

C’è anche un aspetto urbanistico ignorato in queste dinamiche. I marciapiedi sono progettati con uno scopo preciso, che prevede non solo la sicurezza dei pedoni, ma anche l’accesso ai servizi, ai negozi, alle fermate del trasporto pubblico. Quando un veicolo li invade, interrompe la funzionalità del tessuto urbano e crea barriere fisiche per chi si sposta a piedi, in sedia a rotelle o con passeggini.

Cosa dice il Codice della Strada

La legge italiana non lascia spazio a interpretazioni. L’articolo 143 del Codice della Strada stabilisce che i veicoli devono circolare sulla parte destra della carreggiata, vicino al margine. Qualsiasi deviazione su marciapiedi, piste ciclabili o aree pedonali, se non autorizzata da specifica segnaletica, è un’infrazione. La sanzione varia da 87 a oltre 330 euro e nei casi più gravi prevede anche la decurtazione di punti dalla patente. Non si tratta quindi di una semplice multa, ma di un atto che comporta anche conseguenze sul piano della responsabilità civile e penale, nel caso in cui un pedone venga ferito.

Non va sottovalutata l’influenza negativa che questo comportamento esercita sugli altri utenti della strada. Quando un automobilista nota un conducente salire sul marciapiede per sorpassare, può sentirsi implicitamente autorizzato a fare lo stesso, innescando un effetto emulativo pericoloso. La percezione che “tanto lo fanno tutti” mina alla base l’autorità del Codice della Strada e normalizza condotte da stigmatizzare senza ambiguità.

Una scelta che espone anche il conducente a pericoli

L’automobilista che procede sul marciapiede per guadagnare qualche secondo mette a repentaglio l’incolumità altrui e la propria. Il rischio di urtare pali della segnaletica, panchine, tombini, bici parcheggiate o persino scivolare su superfici sconnesse è concreto. Non solo, ma guidare in uno spazio non pensato per i veicoli rende difficile il controllo della traiettoria. In caso di incidente, le assicurazioni possono non coprire i danni in quanto si configura una violazione dolosa del Codice che annulla le tutele previste dalla polizza.

L’impatto sulle città e sul decoro urbano

Oltre ai rischi immediati, il passaggio delle automobili sui marciapiedi contribuisce al deterioramento delle infrastrutture urbane. Le lastre si spaccano, i cordoli si abbassano, i tombini si spostano, con aumento dei costi di manutenzione a carico delle amministrazioni locali e, quindi, della collettività. La presenza di veicoli in spazi pedonali genera quindi senso di insicurezza e degrado e scoraggia l’uso sostenibile dello spazio pubblico.

C’è anche un impatto psicologico sulle categorie vulnerabili che è stato oggetto di approfondimento. Chi ha subito una situazione di pericolo, magari trovandosi di fronte a un’auto che sbuca improvvisamente sul marciapiede, tende a evitare quel percorso in futuro. Ne risulta un circolo vizioso per cui i luoghi urbani diventano meno vivibili, meno frequentati e quindi più soggetti a degrado, abbandono e ulteriori infrazioni.

La mancanza di controlli sistematici è uno dei motivi per cui queste infrazioni continuano a verificarsi. In assenza di sanzioni puntuali e tempestive, l’automobilista avverte un senso di impunità che rafforza la convinzione di poter infrangere le regole senza conseguenze.

Chi può sanzionare questi comportamenti

Non tutti sono autorizzati a elevare multe nei confronti di chi circola o sui marciapiedi. Gli ausiliari del traffico possono sanzionare solo alcune specifiche infrazioni, come la sosta irregolare negli stalli a pagamento. Per contestare la circolazione non autorizzata su marciapiede è necessaria la presenza o la segnalazione da parte di un agente della polizia locale o delle forze dell’ordine, che ha il potere di accertare l’infrazione in flagranza o tramite testimonianze e immagini video. In alcune città italiane, l’uso di telecamere intelligenti aiuta a individuare questi comportamenti e a punirli in modo più efficace.

L’utilizzo di telecamere intelligenti collegate a sistemi di riconoscimento targa permette di rilevare automaticamente il passaggio illecito sui marciapiedi e inviare una multa senza bisogno della presenza fisica di un agente. In diverse città italiane è già in fase di sperimentazione l’impiego di queste soluzioni, che promettono maggiore efficacia nella prevenzione delle infrazioni più gravi.

Una questione di cultura stradale e rispetto

Superare il traffico invadendo il marciapiede è una violazione formale della legge, ma anche un segnale di assenza di educazione civica e rispetto per gli altri. In una società in cui la mobilità sostenibile è sempre più incentivata, queste azioni vanno in direzione opposta e mettono in discussione i progressi fatti in termini di accessibilità e vivibilità degli spazi urbani.

In alcune città il contrasto a queste pratiche avviene anche attraverso soluzioni fisiche. La presenza di dissuasori mobili, paletti anti-invasione o barriere architettoniche intelligenti ha ridotto il fenomeno.

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