AGI – Molte case automobilistiche in tutto il mondo hanno registrato risultati deludenti nel primo semestre, frenate dal rallentamento delle vendite e dall’aumento della concorrenza, dopo l’incremento dei profitti segnato durante la pandemia. È quanto si legge sull’Afp.
Nella prima meta’ dell’anno le vendite sono rimaste deboli in Europa e nel Nord America. Diversi gruppi occidentali riscontrano difficoltà anche in Cina, dove il contesto è caratterizzato dalla sovrapproduzione e i prezzi contenuti delle società locali. Di conseguenza, le azioni di buona parte dei produttori sono crollate in borsa.
Stellantis, il quarto produttore mondiale più grande, che fin dalla sua fondazione nel 2021 ha realizzato profitti record, ha visto dimezzarsi l’utile nel primo semestre. Carlos Tavares ha commentato che l’azienda sta attraversando “periodo di transizione molto turbolento”. Il produttore mira pero’ a riprendersi nella seconda meta’ dell’anno con una gamma di 20 nuovi veicoli e un lavoro sui prezzi negli Stati Uniti. Ma il produttore con quattordici marchi intende riprendersi nella seconda meta’ dell’anno con una gamma di 20 nuovi veicoli e un ampio lavoro sui prezzi negli Stati Uniti.
Anche per la Ford si prevede una pesante perdita annuale, compresa tra i 5 e i 5,5 miliardi di dollari nei veicoli elettrici. Anche l’americana Tesla, che finora ha registrato margini invidiabili, ha visto crollare l’utile del 45%, in un contesto di prezzi bassi e di crescente concorrenza da parte dei produttori tradizionali. Ora l’azienda di Elon Musk si concentrerà sulla riduzione dei costi e sulla commercializzazione di nuovi modelli nella prima metà del 2025, comprese vetture più economiche.
Anche Porsche ha annunciato un programma di riduzione dei costi dopo il calo delle vendite in Cina, le interruzioni di alcune consegne e un mercato elettrico deludente. A soffrire anche Nissan e Mitsubishi, sempre a causa della forte concorrenza, alla carenza di semiconduttori e altre componenti e una domanda “lenta” in alcuni paesi chiave.
Chi va bene
A sorridere sono stati finora solo pochi gruppi. Tra questi General Motors, grazie alla forte crescita dei suoi pick-up Sierra (GMC), Colorado e Silverado (Chevrolet), che hanno più che compensato i minori volumi di veicoli elettrici.
Nel primo semestre Renault ha registrato una redditività record: il gruppo ha continuato a vendere le sue auto (Renault, Dacia, Alpine) a prezzi più alti, ma è ostacolato da tassi di cambio penalizzanti soprattutto in Argentina.
Anche la sino-svedese Volvo ha registrato un aumento del 60% dell’utile netto nel secondo trimestre, grazie all’aumento dei volumi venduti, in particolare quelli elettrici, e alla riduzione dei costi delle materie prime.