La scelta di un veicolo usato causa sempre qualche allerta, in questo modo i potenziali acquirenti vanno alla ricerca di potenziali magagne e una delle prime cose che osservano è il contachilometri, essenziale per trascrivere il valore attuale dell’auto. Non sempre tuttavia il chilometraggio visibile corrisponde al reale stato di conservazione dell’auto e le probabilità di imbattersi in un veicolo con il contachilometri alterato sono superiori se la vettura è stata importata dall’estero, in quanto le transazioni transfrontaliere sono più difficili da tracciare.
Chilometraggio falsato per le auto di importazione
carVertical, società leader nella raccolta di dati per il settore automobilistico, ha realizzato uno studio in 14 Paesi europei dal quale emerge che le auto importate in Italia hanno il doppio delle possibilità di avere il chilometraggio manomesso rispetto ai veicoli acquistati localmente. I dati dimostrano che le auto acquistate localmente e quelle importate dall’estero hanno storie ben diverse. L’80% dei veicoli controllati da carVertical in Italia ha trascorso la propria vita sulla Penisola, mentre il 20% proviene da un altro Paese. Nonostante l’Italia possa godere di uno dei tassi di importazione più bassi tra i Paesi considerati, la percentuale di manomissione chilometrica è notevole
Il 4% di tutte le auto che circolano sulle strade italiane e che sono state visionate su carVertical possiedono il contachilometri manomesso. Se si prendono in considerazione soltanto i veicoli che vengono importati in Italia, il 7% di essi ha un chilometraggio falsificato, una percentuale più alta rispetto alle auto vendute invece a livello locale (3%). Le vetture importate, soprattutto quelle provenienti da Paesi come la Germania, sono percepite come affidabili, ma gli acquirenti italiani rischiano di riporre troppa fiducia nei venditori di veicoli usati all’estero.
“È molto difficile eseguire controlli di qualità su auto usate a livello internazionale, perché i singoli Paesi hanno legislazioni diverse in materia di manomissione del contachilometri. Visto che i Paesi non si scambiano informazioni sui veicoli, quando questi vengono esportati la loro storia si azzera: è in questo momento in cui il contachilometri viene alterato, aumentando così il rischio per gli italiani di acquistare un’auto truccata” spiega Matas Buzelis, esperto del settore automobilistico e Head of Communications di carVertical.
Problemi con la manutenzione
Quando si procede nell’acquisto di un veicolo con un contachilometri “taroccato“, il nuovo proprietario potrebbe dover affrontare alcuni problemi perché può essere complicato pianificare la manutenzione della vettura. Ad esempio, la cinghia di distribuzione dovrebbe essere sostituita ogni 100.000-150.000 km, ma quando non si può stabilire la veridicità del chilometraggio diventa complesso definire se questa sostituzione sia necessaria o meno. Può quindi capitare che non si riesca a eseguire per tempo questa operazione e che la cinghia si rompa, causando danni importanti.
Dunque, è sempre meglio fare qualche indagine sull’auto usata che si va ad acquistare, per non incappare in truffe e in danni, non soltanto economici ma anche emotivi. Comprare una vettura e avere la sensazione di essere stato buggerato è una doppia fregatura che, forse, neanche attraverso un conguaglio economico si potrebbe rimediare. Il consiglio ideale è sempre quello di prestare massima attenzione a ogni aspetto dell’auto che si va ad acquisire.