• 6 Maggio 2024 0:04

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Auto diesel e benzina: l’Europa conferma lo stop

Lug 15, 2021

Al momento si può parlare ‘solo’ di una proposta, che si trova all’interno di “Fit for 55”, il pacchetto di riforme climatiche che è stato ideato per poter diminuire quelle che sono le emissioni di anidride carbonica entro il 2030, riducendole fino al 55% rispetto ai livelli del 1990.

Eppure l’Europa vorrebbe dire davvero stop definitivamente alle auto diesel, benzina, metano, Gpl e ibride plug-in; restrizioni che riguardano tutti i settori produttivi ma ovviamente un cambiamento radicale per il comparto automobilistico. L’Unione Europea chiederà agli Stati membri senza alcun dubbio di potenziare quella che è l’attuale della rete di ricarica (oggi ancora troppo scarsa), fondamentale per rendere possibile la transizione verso l’uso di auto zero emissioni zero, come anche l’installazione di punti di rifornimento su tutte le autostrade principali, a intervalli regolari di 60 km per le elettriche e 150 chilometri per l’idrogeno (ne avevamo già parlato in passato).

L’obiettivo è sicuramente molto ambizioso e sarà raggiunto in maniera graduale, passo dopo passo, accompagnato dalla realizzazione di un nuovo mercato della CO2 per il trasporto su gomma e per gli edifici. La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen afferma: “Il principio è semplice: l’emissione di CO2 deve avere un prezzo; un prezzo sulla CO2 che incentivi consumatori, produttori e innovatori a scegliere le tecnologie neutrali, per andare verso prodotti puliti e sostenibili”.

L’UE chiederà, come anticipato, agli Stati membri di ampliare la capacità di ricarica in relazione all’aumento delle vendite di auto elettriche, oltre che di installare punti di ricarica e rifornimento sulle autostrade. Secondo la Commissione quasi tutte le auto e i furgoni, entro il 2050, dovranno essere veicoli elettrici.

Un dato che ci fa riflettere è quello relativo allo scorso anno: il 2020 è stato un anno traumatico per le vendite del mercato automobilistico, che ha toccato livelli mai visti prima. Una crisi senza eguali dovuta purtroppo alla pandemia di Coronavirus, durante la quale comunque il numero di auto elettriche immatricolate è triplicato, arrivando a superare 1 milione di unità in un anno, per la primissima volta.

Le nuove auto previste dalla Commissione Europea dovrebbero riuscire a diminuire del 55% le emissioni entro il 2030 e del 100% entro il 2035 (rispetto ai dati di quest’anno). Altro punto a favore delle vetture elettriche è quello relativo al risparmio, la Commissione infatti valuta quanto le vetture a zero emissioni siano una ‘benedizione’ per le famiglie su cui pesa parecchio il costo del carburante auto.

In tutto questo scenario, è ancor più che chiaro che la disponibilità dell’infrastruttura di ricarica è fondamentale per la transizione elettrica, e quindi il suo sviluppo deve accelerare insieme all’ampliamento della flotta di veicoli elettrici prevista sulle strade, che entro il 2030 dovrebbe arrivare a 30 milioni di auto almeno.

Oltre che sulle autostrade, per avere una rete efficienti per fare il pieno di energia, è importante creare anche dei nuovi punti di ricarica nei parcheggi sicuri e protetti e nelle principali città. Secondo la Commissione è assolutamente fondamentale avere in circolazione auto nuove e più pulite, “è importante decarbonizzare i carburanti per il trasporto che servono la flotta esistente”.

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