• 18 Dicembre 2025 1:42

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Auto dell’Anno 2026, le 30 candidate: c’è la Grande Panda e otto cinesi

Giu 23, 2025

Come ogni anno, il premio Auto dell’Anno 2026 — Coty per gli amici — entra nel vivo con la pubblicazione della prima lista ufficiale: 30 modelli in gara, da cui usciranno le sette finaliste il 31 ottobre. La vincitrice? La conosceremo a gennaio. Ma un trend emerge subito con forza: il vento sta cambiando, e soffia forte da est.

Le cinesi in lista

Tra i nomi in lista, otto modelli portano il sigillo di Pechino: BYD, MG, Leapmotor, Zeekr e la “rinnovataSmart #5, modello di rottura. Una presenza massiccia — cinque brand distinti — mai vista in queste proporzioni, che certifica una svolta innegabile: la Cina è entrata nel salotto buono dell’automobile europea. Le BYD Atto 2, Dolphin Surf e Sealion 7 si candidano come outsider aggressive. MG schiera HS e S5, mentre Leapmotor C10 e Zeekr 7X rappresentano la nuova frontiera del tech a basso costo. Per non parlare della Smart #5, trasformata dal gruppo Geely in una crossover compatta tutta batterie e connettività. In poche parole, il Made in China sta conquistando terreno nel Vecchio Continente.

Detto ciò, la vecchia guardia non vuole farsi da parte. Audi cala il tris con A6, A6 e-Tron e il nuovo Q5, un’offensiva premium che punta a coprire ogni esigenza tra benzina, ibrido e full electric. DS si presenta con la N°8, raffinata e stilosa. Opel ci prova con la nuova Frontera, Renault punta tutto sulla 4 (leggenda rivisitata in chiave elettrica), e Citroën gioca la doppia carta ë-C3 Aircross e C5 Aircross.

Le candidate italiane

Sul fronte italiano, due presenze, pezzi chiave del rilancio del Gruppo Stellantis sul nostro territorio. La Fiat Grande Panda — destinata a diventare un pilastro della gamma economica a batteria — e la nuova Lancia Ypsilon, che segna il ritorno del marchio nel segmento B con ambizioni premium. Hyundai entra con la Ioniq 9, Kia risponde con la EV4. Nissan rilancia la Leaf, storico modello elettrico, mentre Toyota propone la Urban Cruiser, e Mazda si gioca la nuova 6e, ancora avvolta nel mistero ma con buone aspettative. La Mitsubishi Outlander prova a ritagliarsi uno spazio nel segmento dei SUV ibridi. Suzuki ci crede con la eVitara, evoluzione della storica Vitara, ora elettrificata per inseguire il trend globale.

Spiccano poi alcune “resurrezioni” interessanti: oltre alla già citata Renault 4 in veste moderna, la nuova Mini Aceman, e la Volvo ES90, ennesima prova della virata totale verso il full electric dei marchi scandinavi. Anche Mercedes fa il suo con la CLA nuova generazione, espressione di prestazioni ed efficienza in formato compatto.

Il 31 ottobre conosceremo le sette finaliste, ma la partita è già carica di significato. Definirla una gara tra modelli suona riduttivo: è uno scontro tra mondi. Se l’Europa cerca di difendere la leadership, la Cina prova a prenderselo, mentre il Giappone avanza con la calma glaciale del killer. I soliti noti si stanno ancora adattando. Loro invece — BYD, MG, Zeekr — giocano da titolari. Prezzi giù, software ovunque, look d’impatto. Zero timore reverenziale. La vera domanda ora è: la prossima Car of the Year sarà ancora “europea”? Oppure ci prepariamo a vedere un trionfo degli “invasori“?

 

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