Con i proclami green europei tutte le vetture con motori tradizionali saranno destinate agli archivi storici. Salvo clamorosi passi indietro, dal 2035 in Europa saranno commercializzate solo vetture elettriche, mettendo all’angolo tutte le altre motorizzazioni, ibride comprese. La stretta in nome dell’ecologia ha già determinato un calo di vendite di molti segmenti e di auto con alimentazioni che sembrano destinate a una pensione anticipata. A dirlo sono i dati che non mentono mai.
Secondo quanto riportato sulle colonne di Motor1.com si può stimare che quello di novembre sia stato il primo mese, negli ultimi 70 anni dell’industria dell’Automotive, senza immatricolazioni di auto a metano. Le prime vetture a montare “le bombole” sono spopolate, sulle nostre strade, fin dagli Anni ’40 e ’50 del secolo scorso. Una tendenza che non si era mai arrestata da allora, favorita anche da un miglioramento delle tecnologie e un prezzo molto vantaggioso presso i distributori. Negli ultimi anni c’è stato un graduale aumento dei costi del metano che ha determinato una netta inversione a U nelle vendite.
Addio alle ultime auto a metano
Da inizio anno il totale delle immatricolazioni di auto a gas naturale compresso ha raggiunto quota 1.242 esemplari, con una quota di mercato del solo 0,1%. Facendo un confronto con 15 anni fa emerge un dato inconfutabile: dalle 127.895 immatricolazioni del 2009 e il 5,92% del mercato si è passati al crollo definitivo con 0 auto immatricolate lo scorso mese. La ragione risiede nell’esaurimento, nelle concessionarie e negli show room, degli ultimi modelli disponibili. Per lo più si trattava di Audi A3, Volkswagen Polo, Skoda Octavia e Skoda Kamiq.
Il colosso di Wolfsburg ha spinto sino all’ultimo per tenere in vita questa tecnologia. Con il lancio di nuove gamme full electric il focus si è spostato sulle batterie agli ioni di litio. Il Gruppo Volkswagen ha stoppato la costruzione di quasi tutti i suoi modelli a gas ad agosto 2022 e ha proseguito con la commercializzazione della Audi A3 g-tron (fino ad aprile 2023) e della Seat Arona (sino a febbraio 2023). Persino il Gruppo Stellantis ha deciso di dire addio al metano tra il 2022 e il 2023 con le ultime FIAT Panda Natural Power e le Lancia Ypsilon Ecochic realizzate e subito andate a ruba.
Auto a metano, meno di un milione in giro
In Italia circolano un numero di auto a metano compreso tra le 910.000 e le 950.500 unità, secondo le analisi condotte nel 2023 rispettivamente di Unrae (Unione Nazionale Rappresentati Autoveicoli Esteri) e Anfia (Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica). Vanno sommati i 1.242 esemplari immatricolati nel 2024 che certificano la quota del 2,3% su un parco circolante totale di oltre 40 milioni di vetture.
La rete italiana dei distributori di metano vanta circa 1.600 impianti. Un dato che testimonia che la fine è vicina perché ogni impianto deve servire a poco meno di 600 auto circolanti. Nei prossimi anni il numero di vetture a metano continuerà a diminuire. Gli incentivi non sfruttati (sono stati utilizzati circa 3 milioni di euro sui quasi 6 milioni disponibili) mettono in luce una crisi definitiva. E’ altamente improbabile che nei prossimi giorni gli automobilisti si facciano avanti per chiedere gli 800 euro di ecobonus statale retrofit, entro la scadenza fissata per il 31 dicembre 2024, per convertire la propria vettura.