AGI – Alexander Zverev è il primo finalista degli Australian Open. Il tennista tedesco, numero due del mondo e del seeding, ha battuto l’ex numero 1 Novak Djokovic, che si è ritirato dopo aver perso il primo set al tie break (7-5). Il dieci volte vincitore dell’Australian Open, infatti, ha iniziato la partita con una vistosa benda sulla coscia sinistra, dopo l’infortunio patito mercoledì nei quarti di finale contro Carlos Alcaraz. Contro Zverev il 37enne serbo è arrivato fino al tie-break del primo set, perdendolo 7-5, quindi ha rinunciato a proseguire. L’incontro è durato 70 minuti. Il tedesco attende in finale il vincitore della semifinale tra Jannik Sinner e Ben Shelton, in campo fra poco,
sulla Rod Lavera Arena. L’americano, 22enne di Atlanta, giustiziere prima di Musetti e poi di Sonego, è alla seconda semifinale Slam dopo quella persa agli Us Open 2023, anno in cui ha colto anche l’unica vittoria sull’azzurro, a Shanghai, prima di perdere i quattro successivi confronti. Ma il Sinner visto all’opera con De Minaur è il favorito d’obbligo.
A descrivere le qualità dell’avversario dell’azzurro era stato, un paio di giorni fa, il coach di Sinner, Simone Vagnozzi. “Shelton è un gran servitore e non ti dà tanto ritmo. Ci siamo alleneremo con un mancino – aveva avvertito – ma quella di oggi sarà una partita diversa da quella contro De Minaur e occorrerà scendere in campo con l’atteggiamento giusto”. E, parlando proprio del match giocato contro l’australiano, Vagnozzi ha speso parole bellissime nei riguardi di Sinner: “Forse nei primi due tre game ha sbagliato qualche rovescio ma poi è entrato nella modalità ‘mostro’, come la chiama Panichi, e ha giocato un tennis davvero stellare”. Il malessere accusato dall’altoatesino durante la partita contro Rune è ormai definitivamente archiviato. “Già prima di incontrare De Minaur lo avevamo visto meglio e il meteo ha aiutato – aveva raccontato Vagnozzi ai giornalisti presenti all’interno della Rod Laver Arena -. Non faceva caldo come l’altro giorno, ma già sapevamo che aveva recuperato da quel piccolo fastidio e che stava bene. Era un po’ stanco, aveva mal di testa e un po’ di mal di pancia, abbiamo preferito non far riscaldamento e conservare energie, e una volta in campo contro Rune con il caldo e l’umidità è andato in sovra sforzo e questo ha causato un po’ di nausea, tutto qua. Per andare avanti in questi tornei può capitare di avere una giornata no e lui lo sta imparando. Impara in fretta, e l’altro giorno ha gestito molto bene tatticamente la partita”.
AGI – Alexander Zverev è il primo finalista degli Australian Open. Il tennista tedesco, numero due del mondo e del seeding, ha battuto l’ex numero 1 Novak Djokovic, che si è ritirato dopo aver perso il primo set al tie break (7-5). Il dieci volte vincitore dell’Australian Open, infatti, ha iniziato la partita con una vistosa benda sulla coscia sinistra, dopo l’infortunio patito mercoledì nei quarti di finale contro Carlos Alcaraz. Contro Zverev il 37enne serbo è arrivato fino al tie-break del primo set, perdendolo 7-5, quindi ha rinunciato a proseguire. L’incontro è durato 70 minuti. Il tedesco attende in finale il vincitore della semifinale tra Jannik Sinner e Ben Shelton, in campo fra poco,
sulla Rod Lavera Arena. L’americano, 22enne di Atlanta, giustiziere prima di Musetti e poi di Sonego, è alla seconda semifinale Slam dopo quella persa agli Us Open 2023, anno in cui ha colto anche l’unica vittoria sull’azzurro, a Shanghai, prima di perdere i quattro successivi confronti. Ma il Sinner visto all’opera con De Minaur è il favorito d’obbligo.
A descrivere le qualità dell’avversario dell’azzurro era stato, un paio di giorni fa, il coach di Sinner, Simone Vagnozzi. “Shelton è un gran servitore e non ti dà tanto ritmo. Ci siamo alleneremo con un mancino – aveva avvertito – ma quella di oggi sarà una partita diversa da quella contro De Minaur e occorrerà scendere in campo con l’atteggiamento giusto”. E, parlando proprio del match giocato contro l’australiano, Vagnozzi ha speso parole bellissime nei riguardi di Sinner: “Forse nei primi due tre game ha sbagliato qualche rovescio ma poi è entrato nella modalità ‘mostro’, come la chiama Panichi, e ha giocato un tennis davvero stellare”. Il malessere accusato dall’altoatesino durante la partita contro Rune è ormai definitivamente archiviato. “Già prima di incontrare De Minaur lo avevamo visto meglio e il meteo ha aiutato – aveva raccontato Vagnozzi ai giornalisti presenti all’interno della Rod Laver Arena -. Non faceva caldo come l’altro giorno, ma già sapevamo che aveva recuperato da quel piccolo fastidio e che stava bene. Era un po’ stanco, aveva mal di testa e un po’ di mal di pancia, abbiamo preferito non far riscaldamento e conservare energie, e una volta in campo contro Rune con il caldo e l’umidità è andato in sovra sforzo e questo ha causato un po’ di nausea, tutto qua. Per andare avanti in questi tornei può capitare di avere una giornata no e lui lo sta imparando. Impara in fretta, e l’altro giorno ha gestito molto bene tatticamente la partita”.