AGI – Jannik Sinner vola in finale agli Australian Open, primo Slam della stagione. Ha battuto 3 set a 1 su Novak Djokovic, attuale detentore del titolo. Il 22enne azzurro è stato impressionante nei primi due set che ha vinto senza sbagliare un colpo (6-1, 6-2). Il serbo si è ripreso al terzo che ha vinto al tie break 7-6 (8), annullando un match point all’italiano sul 6-5 . Ma Sinner ha poi chiuso la partita portando a casa il quarto set sul 6-3. E’ stato il settimo confronto fra i due, il quinto in pochi mesi, dalla semifinale di Wimbledon dominata in tre set da Nole alla doppia sfida delle Atp Finals di Torino (una vittoria a testa) fino allo storico successo dell’azzurro in Davis a Malaga, in singolare e in doppio. Al Melbourne Park è stata però un’altra storia. Il serbo, che era di casa sul cemento australiano dove non perdeva dagli ottavi del 2018 e dove ha vinto 10 semifinali su 10 disputate, ha dovuto lasciare il campo alla nuova stella del tennis italiano, che ha saputo imporsi con forza ed eleganza.
“E’ stata una partita durissima – ha commentato Sinner alla fine -, ho iniziato molto bene e per due set lui ha fatto degli errori, dando la sensazione di non stare bene. Io ho cercato di spingere, ho fallito di dritto un match point ma sono ripartito poi alla grande. Il risultato mi rende felice. L’atmosfera è stata stupenda – ha precisato l’altoatesino, numero 4 del ranking Atp -. Non vedevo l’ora di giocare questa partita, avevo perso con lui in semifinale a Wimbledon ed ho imparato da match così, fa tutto parte del processo di crescita. Abbiamo un tennis simile e non svelo le mie tattiche, ho la sensazione che qualche altra partita contro di lui, ancora, la giocherò…”. L’azzurro ha svelato che ‘Nole’, quando lui aveva 16-17 anni, gli diede qualche consiglio: “Ho avuto la possibilità di giocare con lui in allenamento, mi suggerì di essere il più imprevedibile possibile. Il mio servizio è migliorato tantissimo ma ho la sensazione di poter crescere ancora moltissimo, per questo ho una grande squadra con me”. Così come Bolelli e Vavassori nel doppio, anche Sinner si appresta alla sua prima finale Slam in carriera: “Ho cercato di prepararmi al meglio per questo torneo, la fiducia dalla fine dello scorso anno è altissima e mi ha dato la sicurezza di giocare con i migliori al mondo. Scenderò in campo con il sorriso – conclude – e vedremo come andrà a finire”.
AGI – Jannik Sinner vola in finale agli Australian Open, primo Slam della stagione. Ha battuto 3 set a 1 su Novak Djokovic, attuale detentore del titolo. Il 22enne azzurro è stato impressionante nei primi due set che ha vinto senza sbagliare un colpo (6-1, 6-2). Il serbo si è ripreso al terzo che ha vinto al tie break 7-6 (8), annullando un match point all’italiano sul 6-5 . Ma Sinner ha poi chiuso la partita portando a casa il quarto set sul 6-3. E’ stato il settimo confronto fra i due, il quinto in pochi mesi, dalla semifinale di Wimbledon dominata in tre set da Nole alla doppia sfida delle Atp Finals di Torino (una vittoria a testa) fino allo storico successo dell’azzurro in Davis a Malaga, in singolare e in doppio. Al Melbourne Park è stata però un’altra storia. Il serbo, che era di casa sul cemento australiano dove non perdeva dagli ottavi del 2018 e dove ha vinto 10 semifinali su 10 disputate, ha dovuto lasciare il campo alla nuova stella del tennis italiano, che ha saputo imporsi con forza ed eleganza.
“E’ stata una partita durissima – ha commentato Sinner alla fine -, ho iniziato molto bene e per due set lui ha fatto degli errori, dando la sensazione di non stare bene. Io ho cercato di spingere, ho fallito di dritto un match point ma sono ripartito poi alla grande. Il risultato mi rende felice. L’atmosfera è stata stupenda – ha precisato l’altoatesino, numero 4 del ranking Atp -. Non vedevo l’ora di giocare questa partita, avevo perso con lui in semifinale a Wimbledon ed ho imparato da match così, fa tutto parte del processo di crescita. Abbiamo un tennis simile e non svelo le mie tattiche, ho la sensazione che qualche altra partita contro di lui, ancora, la giocherò…”. L’azzurro ha svelato che ‘Nole’, quando lui aveva 16-17 anni, gli diede qualche consiglio: “Ho avuto la possibilità di giocare con lui in allenamento, mi suggerì di essere il più imprevedibile possibile. Il mio servizio è migliorato tantissimo ma ho la sensazione di poter crescere ancora moltissimo, per questo ho una grande squadra con me”. Così come Bolelli e Vavassori nel doppio, anche Sinner si appresta alla sua prima finale Slam in carriera: “Ho cercato di prepararmi al meglio per questo torneo, la fiducia dalla fine dello scorso anno è altissima e mi ha dato la sicurezza di giocare con i migliori al mondo. Scenderò in campo con il sorriso – conclude – e vedremo come andrà a finire”.