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Attenti al barbecue, ormai ‘fuorilegge’

Apr 19, 2023

AGI – Multato per aver acceso un barbecue nel cortile di casa a base di salsicce, costolette, pancetta grigliate per un po’ di tempo. È capitato a un trentenne di origine calabrese, ma trapiantato a Bologna, alla fine di febbraio, come racconta il Gambero Rosso, rivista gourmet, il quale ha aperto ai vigili che hanno suonato alla porta della sua abitazione per recapitargli la contravvenzione.

Le ragioni della sanzione sono alla base di un’ordinanza comunale, recepita da norme regionali, che impongono il divieto di combustione, quindi anche di grigliate, “in giornata festiva dichiarata dalla Regione Emilia-Romagna con misura emergenziale antismog”. La domenica della grigliata, appunto. 

“Un vero e proprio divieto applicato in gran parte della regione che inizia a ottobre e termina alla fine di aprile, che riguarda la circolazione di automobili e veicoli più inquinanti, l’accensione di camini e anche di fuochi ogni qualvolta vi sia il superamento dei valori massimi consentiti di Pm10, le cosiddette polveri sottili, vero incubo della Pianura Padana e che la fa rientrare di diritto tra i territori più inquinati d’Italia”, sottolinea la rivista online.

“A Bologna l’amministrazione comunale non è arretrata di un solo passo”, si legge ancora nell’articolo, anzi, semmai l’assessore alla Transizione ecologica Anna Lisa De Boni nel corso di un question time in consiglio comunale ha voluto fare ulteriore chiarezza ribadendo “non solo l’opportunità dell’ordinanza, ma anche la necessità” del divieto nei giorni di sforamento delle emissioni certificati dall’Arpae, l’agenzia regionale che monitora anche la qualità dell’aria, per le combustioni all’aperto (barbecue inclusi) al fine di “tutelare la salute di tutti i cittadini”.

Analoghi divieti sull’accensione di fuochi sono in vigore in diversi comuni e regioni in periodi diversi dell’anno mentre a Roma l’impedimento vale tutto l’anno, anche per i barbecue “se sprovvisti di apposita canna fumaria”.

Gli chef difendono invece la tradizione, che, a loro avviso, “ha un impatto inquinante molto modesto”.

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