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Attacco hacker alla San Carlo, chiesto un riscatto

Ott 26, 2021

AGI – La San Carlo, azienda italiana leader nella produzione delle patatine, è stata colpita da un attacco hacker di tipo ransomware. Da quanto apprende AGI all’azienda sarebbe arrivata una richiesta di riscatto dopo essere stata colpita da un ransomware di tipo criptolocker, cioè della stessa tipologia di quello che ad agosto ha colpito la Regione Lazio, e simile a quello che ha colpito la scorsa settimana Siae.

L’azienda, spiegano alcune fonti vicine alla vicenda, sarebbe comunque in possesso dei backup di sistema. Anche per questo, viene spiegato, San Carlo non è intenzionata a pagare alcun riscatto agli attaccanti. Il gruppo di criminali informatici e’ chiamato gruppo Conti, piuttosto attivo in questo particolare tipo di attacchi, e ha gia’ rivendicato l’azione sul proprio sito nel dark web.

Sull’attacco, che sarebbe avvenuto lo scorso venerdì, sta indagando la procura di Milano e la polizia postale. Solo nella serata di ieri il gruppo di attaccanti, gruppo Conti, ha rivendicato l’attacco sul proprio sito nel dark web. Non si sa la cifra del riscatto chiesto all’azienda, ma come spesso accade in questi casi sarebbe stato chiesto in criptovalute.  

Da circa 90 anni la regina degli snack

Quando ancora non esisteva l’aperitivo, e le merende erano solo quelle dolci parentesi che si portavano a scuola, la San Carlo già era operativa e lavorava per stuzzicare i palati dei bambini e degli adulti. L

‘azienda regina dello snack (con lo slogan “il buon gusto italiano”) ha aperto i battenti infatti nel lontano 1936 quando un giovane imprenditore, Francesco Vitaloni, insieme alla moglie Angela, inizia il suo lavoro in una rosticceria in via Lecco 18 a Milano, che chiama San Carlo come omaggio alla vicina chiesa di San Carlo al Lazzaretto.

Nel negozio si frigge di tutto, dal pollo alla verdura. Ma a riscuotere un grande successo sono le patatine croccanti: piacciono non solo ai clienti ma vengono richieste anche da tutti i bar della zona.

A mano a mano la rosticceria – diremmo ora, un fast food ante litteram – comincia a produrre talmente tanto (si parla di 20 chili di patatine al giorno) che Vitaloni decide di trasferire l’attività. E così 4 anni dopo, nel 1940, la San Carlo inaugura i nuovi locali, più ampi, in nuovo quartiere milanese, quello di Greco.

L’azienda poi si espande e al timone va il figlio di Francesco, Alberto. Nel 1988, la sua espansione è tale che i suoi snack diventano protagonisti di una serie di acquisizioni anche europee fino a quando nel 1992, dopo aver dato vita a Unichips Finanziaria, la holding di controllo delle partecipazioni del gruppo, acquisisce dalla Pavesi di Novara, facente parte del gruppo IRI, il marchio aziendale Pai, controllando il 70% del mercato nazionale delle patatine. L’azienda diventa anche teatro di una diatriba familiare finché la sua guida finisce ad uno dei figli di Alberto, Susanna (nel 2016) che controlla il gruppo.

Sponsor ufficiale del Napoli e del Catania, i suoi siti di produzione in Italia sono situati a Novara, Roverbella (provincia di Mantova), Lavis (provincia di Trento) e Sant’Ambrogio di Torino, nel piemontese. Stando agli ultimi bilanci, come quello di 4 anni fa, l’azienda ha un fatturato annuo che si aggira sui 315 milioni e conta 2.200 dipendenti.

 

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