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ATS GT, il ritorno di “Automobili Turismo e Sport”

Nov 28, 2017
ATS GT, il ritorno di “Automobili Turismo e Sport”

Della sigla ATS si ricorderanno i più attempati o i migliori conoscitori dell’automobilismo d’epoca. Significava “Automobili Turismo e Sport” e fu il rifugio di otto dirigenti Ferrari messi alla porta dal Drake per un diverbio tra la moglie di Enzo Ferrari Laura e Girolamo Gardini, direttore commerciale, che secondo quanto raccontano le cronache subì uno schiaffo (non metaforico) dalla signora Ferrari.

La situazione a Maranello precipitò. I direttori diedero l’aut-aut: «O noi o lei», il Drake non ci pensò due volte e mise alla porta gli otto che non sono impiegati qualunque, ma rispondono al nome di Carlo Chiti e Giotto Bizzarrini, direttori tecnici, Romolo Tavoni, direttore sportivo, Girolamo Gardini, direttore commerciale, Federico Giberti, direttore di produzione, Ermanno Della Casa, direttore amministrativo, Fausto Galassi, direttore della fonderia e Enzo Selmi, direttore del personale.

Trovati i soldi, gli epurati danno vita ad un’altra Casa, la ATS, con sede a Bologna. I programmi sono ambiziosissimi: correre in Formula 1 e fare vetture GT di alto bordo. Ci riescono fino a un certo punto: la monoposto “Tipo 100” è afflitta da problemi di gioventù e pur con due talenti come Phil Hill e Giancarlo Baghetti, non riesce ad essere competitiva. L’avventura si conclude alla fine della stagione 1963.

Sul fronte delle vetture stradali nasce la ATS 2500 GT. Viene realizzata in appena 12 esemplari, ma oggi è rivalutata come una delle GT italiane più raffinate ed eleganti. L’avventura ATS ha vita breve: dopo la debacle alla Targa Florio 1964, Bizzarrini prende la strada che porta alla Lamborghini, mentre Chiti sarà il deus ex machina di Autodelta, la scuderia ufficiale Alfa Romeo.

Negli anni sono stati diversi i tentativi di ridare lustro alla sigla ATS. Oggi sono Daniele Martan e Emanuele Bomboi a rispolverare un marchio dalla vita breve ma carico di significato presentando la ATS GT che è l’ultima creatura della “nuova” ATS che è stata rifondata a Borgomanero (TO).

Si tratta di una Gran Turismo caratterizzata da una carrozzeria in fibre composite ed alluminio dalle linee filanti e aerodinamiche in grado di scattare da 0 a 100 km/h in 3 secondi e di raggiungere una velocità massima di 330 km/h.

E’ spinta da un V8 3.8 litri da 650 CV e 678 Nm di derivazione Mclaren, che può essere potenziato a 700 CV e 750 Nm su richiesta. Il cambio a 7 rapporti è abbinato ad un sistema denominato “Cuore” che permette la regolazione della dinamica di marcia scegliendo tra le modalità Viaggio, Sport e Corsa.

La supercar, in questa versione iniziale, verrà prodotta solo in 12 esemplari con un prezzo di listino di ben 1.150.000 euro.

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