• 22 Febbraio 2025 18:39

Corriere NET

Succede nel Mondo, accade qui!

Atlantia dura col governo: minaccia di risolvere il contratto di Autostrade. Ma il titolo va ko in Borsa

Dic 23, 2019

MILANO – Occhi puntati su Atlantia (segui il titolo in diretta) in una seduta di Piazza Affari tendenzialmente incolore visto l’approssimarsi della chiusura natalizia. La holding infrastrutturale che fa capo alla famiglia Benetton, e che tra le altre cose controlla Autostrade per l’Italia, ha risposto duramente alle nuove prese di posizione del governo in tema di concessioni. Una guerra di posizione che torna ad abbattere l’azione a Piazza Affari.

Il tutto è nato con il decreto Milleproroghe approvato “salvo intese” dal cdm di sabato. Nel testo è finito un articolo che riguarda le concessioni autostradali e dispone che il concessionario a cui sia stata tolta la concessione per inadempienza debba risarcire i “danni derivati dal suo inadempimento” e che tale cifra venga scalata dal rimborso che gli spetta. Tradotto in un’ipotetica applicazione al caso-Genova, potrebbe voler dire che Autostrade può essere chiamata a pagare il risarcimento dei danni provocati dal crollo del Ponte Morandi, venendo rimborsata della revoca della concessione con il ‘solo’ pagamento delle opere che ha realizzato (al netto di quanto ha già ammortizzato con l’incasso dei pedaggi). Un altro passaggio ‘critico’ prevede poi che le nuove norme del Milleproroghe siano “inserite di diritto nei contratti e nelle concessioni autostradali, anche in quelli già in corso”. Si disponde quindi che, in caso di revoca della concessione, a subentrare nella gestione delle tratte sia l’Anas.

Rep

La prima a prendere posizione è stata l’Associazione dei concessionari autostradali (Aiscat) che ha espresso “sconcerto e incredulità”, parlando di “incostituzionalità” e di “gravissima lesione dello Stato di diritto” e del rischio di “distruggere un intero settore produttivo”. Presto il caso è diventato politico, con Italia Viva che si è smarcata da questa iniziativa, il M5s che ha chiesto di tirare dritto e il Pd in mezzo a mediare.

Nella serata di domenica, la stessa Atlantia è uscita allo scoperto con un comunicato durissimo al termine di un cda. Basandosi su quanto appreso dalla stampa, la società ha parlato di “rilevanti profili di incostituzionalità e contrarietà a norme europee” e precisato che “sta valutando ogni iniziativa volta a tutelare i diritti della stessa in termini di legittimità costituzionale e comunitaria delle disposizioni normative in merito ai principi di affidamento, di libertà di stabilimento e di concorrenza, di proporzionalità e di ragionevolezza”. Quel che pare illegittimo ad Atlantia è la modifica unilaterale e in corsa dei contratti di concessione in forza dei principi della certezza del diritto e del legittimo affidamento. In nome della “tutela del patrimonio e di tutti gli stakeholders”, Atlantia ha già fatto sapere a Palazzo Chigi, Mit e Mef che, se approvata, la norma farebbe scattare “la risoluzione di diritto” della stessa concessione. In pratica, Autostrade già prenota un intero ristoro.

Rep

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. Guarda la Policy

The cookie settings on this website are set to "allow cookies" to give you the best browsing experience possible. If you continue to use this website without changing your cookie settings or you click "Accept" below then you are consenting to this.

Close