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Atlantia, avanti con la scissione di Aspi ma a gennaio arriva l’offerta di Cdp

Dic 14, 2020

MILANO – La strada della cessione di Aspi alla cordata Cdp-Blackstone-Macquarie resta aperta ma, visto che una proposta vincolante non è ancora arrivata come previsto nel frattempo Atlantia va avanti lungo il percorso già avviato. E dunque oggi – ultimo giorno utile per farlo – il cda del gruppo ha convocato per il 15 gennaio l’assemblea straordinaria dei soci già fissata in precedenza. All’ordine del giorno, l’esame della proposta di scissione parziale e proporzionale di Autostrade, in favore della newco Autostrade Concessioni e Costruzioni. Il titolo però ha accusato il colpo in Borsa, cedendo 6,24%.

A consiglio Atlantia in corso è arrivata comunque una lettera di Cdp e dei due fondi in cordata, che conferma l’interesse all’acquisizione dell’intera quota Aspi e anticipa che entro il 22 dicembre verrà fornito per iscritto un aggiornamento sui risultati della due diligence e il loro impatto sulla valutazione dell’asset. A conclusione di questa attività verrà mandata un’offerta, entro la fine di gennaio.

Nel frattempo il board di Atlantia – riferisce una nota – ha deliberato nel dettaglio la scissione del 33% del capitale sociale di Aspi e il conferimento del restante 55% in Autostrade Concessioni e Costruzioni da quotarsi in Borsa, con la contestuale uscita di Atlantia dal capitale mediante cessione ad un nucleo stabile di azionisti da identificarsi entro il 31 marzo 2021.

La vendita dell’intera quota dell’88% (direttamente) o del 55% (indirettamente dopo la scissione e il conferimento) di Aspi, “assicura in entrambi i casi la cessione del controllo di diritto della società”, ed è rivolta sia a Cassa Depositi e Prestiti che ad altri investitori istituzionali nazionali ed internazionali “mediante un processo trasparente e di mercato e nel rispetto di tutti gli stakeholder di Atlantia e di Aspi”.

Tutte queste operazioni, precisa Cassa, sono sottoposte ad alcune condizioni sospensive da realizzarsi al più tardi entro il 30 settembre 2021, con il riassetto che è previsto completarsi nell’ultimo trimestre sempre dell’anno prossimo. Tra le condizioni che devono avverarsi c’è ovviamente l’approvazione definitiva del Pef, il Piano economico finanziario dell’Aspi, da cui dipendono le tariffe e dunque il valore della società.

Domani 15 dicembre si terrà come previsto una riunione del Cipe, il Comitato interministeriale che deve dare il via liber definitivo al documento ma da quanto risulta il Pef non è all’ordine del giorno. E’ possibile quindi che non sia ancora stata raggiunta un’intesa complessiva sul testo, per quanto il tavolo tecnico tra l’azienda e i ministeri competenti si sia concluso.

Il cda ha deliberato che qualora dovesse pervenire una nuova offerta da parte di Cdp e/o altri investitori per l’acquisto dell’intera partecipazione dell’88,06% del capitale detenuta in Aspi antecedentemente alla data della prossima Assemblea, provvederà ad esaminarla e ad aggiornare il mercato con le proprie valutazioni in merito, che saranno sottoposte all’assemblea.

In realtà anche se una proposta convincente sull’intera quota arrivasse in un momento successivo, prima che l’operazione di scissione sia perfezionata e comunque non oltre il 31 luglio 2021, il consiglio potrebbe fermare le lancette del processo, convocando una nuova assemblea per revocare il processo di scissione e contestualmente approvare l’offerta. Dunque, per Cdp si va ai tempi supplementari. Ma a questo punto in parallelo con un progetto autonomo di uscita di Atlantia (che fa capo alla famiglia Benetton per il 30,25%).

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