• 24 Novembre 2024 22:26

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Assicurazione auto: nuova stangata per gli italiani

Mar 25, 2024

Negli ultimi due anni il costo medio di una polizza Rc Auto in Italia è salito del 10,5%. A gennaio 2024, stando al più recente report dell’IVASS, il costo medio di una polizza era pari a 389 euro. Due anni prima era di 352 euro: gli automobilisti italiani pagano in media 37 euro in più per ogni veicolo assicurato.

Secondo Federcarrozzieri, la causa principale è da ricercarsi nel forte rincaro dei pezzi di ricambio per le auto, che ha comportato un aumento dei costi sostenuti dalle compagnie assicurative a seguito dei sinistri. Ma ci sono anche altre ragioni sotto all’aumento sconsiderato dei premi assicurativi.

Rc Auto: una maxi-stangata da 910 milioni

Gli italiani sono ormai abituati: c’è sempre una stangata dietro l’angolo. E il tema delle Rc Auto, complici le novità sull’obbligatorietà di assicurazione, resta piuttosto caldo. Già lo scorso gennaio le associazioni dei consumatori avevano lanciato l’allarme di fronte all’ultimo report dell’IVASS, parlando di aumenti mostruosidovuti esclusivamente alle irregolarità presenti nel comparto assicurativo”.

I rincari, in effetti, proseguiranno per tutto l’anno e saranno pesanti: come aveva ricordato Codacons, “l’impennata delle tariffe Rc Auto determina una maxi-stangata da complessivi 910 milioni di euro su base annua a carico degli automobilisti italiani“.

Negli ultimi due anni, il costo medio di una polizza Rc Auto è passato da 352 a 389 euro: un incremento del +10,5%, che non si discosta troppo da quello che avviene negli altri Paesi europei, anch’essi alle prese con sensibili aumenti dei premi assicurativi.

Gli italiani, però, sono tra quelli costretti agli esborsi più pesanti: soltanto Francia e Regno Unito hanno assicurazioni auto più costose delle nostre, con premi annuali che si attestano oltre i 600 euro. In Germania il costo medio dell’Rc Auto è di 304 euro, in Spagna di 371 euro. Tra i Paesi più convenienti ci sono la Grecia (145 euro), l’Ungheria (134 euro) e la Polonia (120 euro). Eppure, nonostante gli incidenti siano mediamente diminuiti, i premi assicurativi sono aumentati in tutta Europa.

Federcarrozzieri: i rincari dipendono dai costi di riparazione

Come spiega Federcarrozzieri, gli aumenti delle tariffe sono dovuti in larga parte dai forti rincari sui pezzi di ricambio delle auto. “Una indagine da noi effettuata su un campione di circa 7.000 sinistri coperti da polizza RC auto ha consentito di scorporare i costi delle riparazioni”, spiega l’Associazione, “il 22% del totale è rappresentato dalla manodopera, il 64% dal costo dei ricambi, il 12% da quello dei materiali di consumo. Irrilevante il costo dello smaltimento e del nolo di veicoli sostitutivi che è pari in entrambi i casi all’1% del costo totale del sinistro”.

Il costo della riparazione, quindi, è condizionato innanzitutto dai forti aumenti dei listini dei pezzi di ricambio, che “dal 2021 ad oggi sono aumentati in media del +48%, e nell’ultimo anno del +13%”.

Ma c’è dell’altro: l’aumento dei costi delle riparazioni è dovuto anche a un oscuro fenomeno noto come brokeraggio delle riparazioni: “La scelta delle imprese assicuratrici di utilizzare società broker delle riparazioni, cioè strutture che a titolo oneroso fanno da intermediari tra la compagnia che paga il danno e il riparatore che effettua la riparazione, fa lievitare il costo dei sinistri, allungando la filiera delle riparazioni, con effetti negativi sulle tariffe Rc auto pagate dagli assicurati” spiega il presidente Davide Galli.

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