AGI – “Siamo una Società dello Stato che oggi lavora nella parte finale del ciclo di vita degli impianti nucleari. Rappresentiamo il maggior presidio di competenze ed esperienze italiane nel settore. Da quando 38 anni fa sono state chiuse le centrali nucleari, Sogin ha continuato a conservare buona parte delle competenze operative, da impianto, ingegneristiche, chimico-fisiche, ambientali, utili non solo per il decommissioning, ma anche in uno scenario di ripartenza del nucleare. Grazie a questo, se chiedessimo oggi ai dipendenti del Gruppo Sogin se fossero pronti a tornare al nucleare, sono convinto che gran parte risponderebbe: ‘Anche oggi'”. A dirlo è Gian Luca Artizzu, amministratore delegato di Sogin, in un’intervista rilasciata al quotidiano Il Riformista.
Sogin, ha ricordato l’amministratore delegato, non è un’azienda che costruisce reattori nucleari. “Noi siamo conduttori di impianti e attendiamo di capire verso quale tecnologia ci si orienterà. In questo momento abbiamo quattro ex centrali nucleari in fase di smantellamento, siti preziosi sotto il profilo industriale e, ovviamente, nucleare. Sono siti costruiti con importanti difese idrauliche, in zone poco o affatto sismiche, su dorsali ad alta tensione e dotati di cabine primarie e sottostazioni elettriche, aree dotate dei migliori sistemi di sicurezza, barriere fisiche, no-fly zone e prese d’acqua per il raffreddamento. Siti che potrebbero essere immediatamente reimpiegati” ha poi aggiunto.
“Nulla vieta che si realizzino nuove centrali nucleari prima di aver completato i lavori di smantellamento delle vecchie. È infatti possibile avere contemporaneamente, sullo stesso sito, reattori in funzione, in smantellamento e in costruzione, grazie a tecniche di compartimentazione di cantieri e sistemi di sicurezza. La centrale nucleare di nuova generazione è piccola e modulare, perfetta per creare attorno a sé un ecosistema industriale, fatto di alte tecnologie, spesso energivore, come nei settori di acciaio, vetro, carta e data center basati sull’IA” ha poi spiegato il Ceo ricordando che proprio per questo i siti delle nuove centrali nucleari, in questo modo, “saranno il volano per
distretti industriali innovativi”.