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Arriva a Milano il treno anti Covid-19

Apr 24, 2020

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Dal gruppo svizzero Intamin Transportation i convogli già installati in Cina, Vietnam, Turkmenistan e Nigeria presentati in Italia al Comune di Milano

di Natascia Ronchetti

24 aprile 2020


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2′ di lettura

È già stato installato in Cina in due grandi metropoli, nella città di Ningbo (otto milioni di abitanti nella provincia dello Zhejiang) e a Xi’An, capoluogo dell’area di Shaanxi, 12 milioni di persone. E poi in Vietnam, nella città costiera di Da Nang. E, ancora, in Turkmenistan e in Nigeria. Ora arriva anche in Italia, presentato in anteprima al Comune di Milano, il treno anti-Covid progettato dal gruppo svizzero Intamin Transportation, sede a Wollerau.

Un convoglio che permette di aggirare l’ostacolo di lunghe code di passeggeri davanti alle due porte di ogni vagone per superare l’esame del termoscanner: è infatti dotato di sensori collocati su ogni sedile per rilevare la temperatura corporea: se supera i 37,5 gradi scatta l’allarme e il treno non parte. «Tutto nasce da un progetto che risale a cinque anni fa e che poi è stato aggiornato tecnologicamente per rispondere alle nuove esigenze determinate dalla pandemia», spiega il coprogettista Fernando De Simone, rappresentante in Italia dell’azienda svizzera, specializzata nella progettazione e produzione di attrezzature per il trasporto urbano.

Inizialmente il sistema, applicabile a ogni tipo di collegamento ferroviario, compreso quello su monorotaia, era stato pensato per risparmiare su costi di gestione, manutenzione e di energia elettrica: permetteva l’agganciamento o lo sganciamento di carrozze in base al flusso dei passeggeri. Poi è arrivato l’adeguamento all’emergenza coronavirus. «Siamo in attesa delle osservazioni del Comune di Milano, poi lo presenteremo ai sindaci di tutti i comuni capoluogo di provincia», dice De Simone.

Il nuovo sistema messo a punto da Intamin Transportation è costituito da carrozze con cabine completamente separate le une dalle altre che hanno otto posti l’una collocati sui due lati, a una distanza di tre metri. I sedili sono separati da pareti in plexiglass. Ognuno è dotato di un aspiratore che filtra l’aria e la depura ma anche di sensori che oltre ad analizzare i dati, per trasmetterli alla centrale operativa, rilevano la temperatura corporea di ogni passeggero. L’allarme, se viene rilevata una temperatura alta, scatta in stazione, bloccando la partenza del treno. Un convoglio con dieci carrozze può trasportare al massimo ottanta persone, a differenza di un treno normale. «Uno svantaggio compensato dal fatto che è possibile far partire un treno al minuto – prosegue De Simone -. Inoltre a differenza di un treno non attrezzato per l’emergenza sanitaria riesce a controllare tutte le persone. Ogni cabina è dotata di un proprio ingresso e questo evita anche lunghe file di passeggeri e di conseguenza l’accumularsi di ritardi». Può essere installato sia sulla linea di una metropolitana sia su quelle ferroviarie e al Comune di Milano è stato proposto per tutti i collegamenti su rotaia.

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