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Arcuri: “Anche Moderna taglierà il 20% delle dosi”

Gen 29, 2021

Dopo Pfizer e Astrazeneca, anche Moderna annuncia un taglio nelle consegne di vaccino. “Moderna ci ha appena informato che per la settimana dell’9 febbraio delle previste 166mila dosi ne consegnerà 132mila, il 20% in meno”. Lo ha annunciato il Commissario per l’Emergenza Domenico Arcuri. “Il nostro stupore, la nostra preoccupazione e il nostro sconforto aumentano, ormai quasi ogni giorno le previsioni subiscono una rettifica” ha aggiunto. “Ci mancano almeno 300 mila dosi di vaccino, che ci avrebbero dovuto consegnare e che invece non sono arrivate”. Arcuri non si è fatto mancare una nota polemica: “Qualcuno insinua che i ritardi dei vaccini dipendano da noi per fare propaganda”.

“Sarebbe davvero meglio se dipendesse da noi ma la realtà è che non ci sono i vaccini. Sono stati ridotti unilateralmente e senza avvisarci. L’Italia fino al 15 gennaio era il paese europeo che aveva somministrato più vaccini. Oggi, siamo dopo la Germania e la Turchia. Abbiamo avviato tutte le procedure per far valere le nostre ragioni” ha detto Arcuri nella conferenza stampa settimanale per fare il punto sull’epidemia in Italia. Pretendiamo che i fornitori rispettino gli impegno che hanno sottoscritto. “Il vaccino non è una bibita o una merendina, è l’unico antidoto per uscire da una notte che dura un anno”. Dall’inizio dell’epidemia “un italiano ogni 23 si è contagiato. Ma grazie alle misure di contenimento la curva viene tenuta entro ambiti di non esplosività”.

In questo clima di scarsità di dosi e di accaparramento da parte dei paesi che hanno finanziato le proprie case farmaceutiche, Arcuri fissa un obiettivo strategico anche per l’Italia: “Quello di avere una rete di ricerca e sviluppo” migliore di quella precedente, in grado anche di arrivare a produrre “un livello accettabile di vaccini e farmaci idonei a contrastare il Covid”. La scelta “autoctona” non significa che l’Italia non continuerà a sostenere un’azione comune europea. Il riferimento va anche al vaccino di ReiThera. Arcuri ha ribadito che si tratta di un farmaco “molto promettente” e che sarà fatto “ogni sforzo affinché possa presentare il prima possibile l’autorizzazione in commercio”. Nei giorni scorsi il commissario aveva annunciato l’ingresso del capitale pubblico nella biotech che sta lavorando al vaccino italiano e il supporto di fondi statali per 81 milioni di euro.

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