Le affermazioni di questi giorni circa l’efficacia dei vaccini contro l’infezione da varianti circolanti al momento dell’inizio della campagna vaccinale meritano che la memoria sia rinfrescata un po’ a tutti.
Vediamo un po’.
Il 27 dicembre 2020 in Italia è iniettata la prima dose di vaccino.
All’epoca, erano disponibili i primi dati solidi da studi clinici: il vaccino era efficace contro la malattia.
Entro 2,5 mesi, a marzo 2021 erano disponibili altri dati: il vaccino era efficace contro l’infezione.
Ad aprile 2021, è stato introdotto l’uso delle prime versioni di green pass, diventato poi quello che abbiamo conosciuto il 6 agosto 2021.
La campagna vaccinale, per tutto il 2021, ha quindi puntato correttamente anche sulla prevenzione della trasmissione di Sars-Cov-2.
Le limitazioni e gli obblighi nei confronti di chi non si è vaccinato sono effettivamente state introdotte in presenza di vaccini efficaci nel bloccare infezione e trasmissione.
Perchè è necessario ricordare certe cose? Perchè i No vax nostrani, succubi degli Stati Uniti, a pochi giorni dal lancio di in video in cui si presenta la presunta “scandalosa” scoperta che i vaccini furono sviluppati innanzitutto per prevenire malattia e morte, ripetono come pappagalli la falsa cantilena circa il fatto che la giustificazione principale per la successiva campagna vaccinale universale, ovvero il muro contro la propagazione del virus, già allora non valesse, e non solo oggi con Omicron.
In America, isolano i primi dati, ponendo fuori contesto una dichiarazione del ceo di Pfizer, e dimenticano quelli di pochi mesi successivi, per provare ad attirare l’attenzione sulle loro marce argomentazioni. In Italia traducono e ripetono, perchè sono davvero succubi della multinazionale antivaccinista made in Usa.