AGI – “Mi auguro che l’indagine avvicini alla verità”. Così Katherine Alvarez, madre della piccola Kata, la bambina peruviana di 5 anni svanita nel nulla il 10 giugno scorso mentre si trovava nell’ex hotel Astor a Firenze, dove viveva con la famiglia e altre decine di occupanti abusivi.
I genitori della piccola Kata hanno dato il via anche a una raccolta fondi “per dare una ricompensa a chi dice la verità”. L’annuncio è stato dato durante un incontro con i giornalisti questa mattina davanti all’hotel Astor. La mamma di Kata ha rivolto un appello anche alla donna rumena “amministratrice” dell’occupazione: “Ci aiuti a dire la verità, chi sa qualcosa parli”.
“All’Astor c’è paura, la gente non parla”, ha aggiunto il padre. Miguel Angel Romero Chicllo e Katherine Alvarez Vasquez, rispondendo alle domande sull’iscrizione del registro dei rispettivi fratelli, Edgar Marlon Chicclo e Abel Alvarez Vasquez, si sono detti “sicuri che loro non c’entrano nulla, hanno detto tutta la verità”.
“Siamo con l’angoscia indagare mio fratello e mio cognato mi fa pensare che se non trovano niente vogliono mettere nei guai noi”, ha aggiunto il padre. E sulle persone dei trolley, “non li conosciamo, speriamo che trovino qualcosa”.
Riguardo a tracce di sostanza ematiche nelle stanze, “sapevamo già di queste tracce”. “Aspettiamo l’esito di questi accertamenti, l’essere stati indagati non significa aver concorso nel rapimento della piccola, quando si svolgono indagini di questo tipo si fanno con una forma di garanzia, saremmo ben lieti che fossero sospettati perché ci sarebbe una pista d’indagine, e questi genitori vogliono la verità e non guardano in faccia nessuno”. Infine all’ipotesi di uno scambio di persona, il padre ha risposto “Può essere”.
“Kata sono convinta che sia viva. Qui o all’estero non lo so, io mi auguro che da questa indagine tirino fuori la verità. Voglio saperla e sapere il motivo per cui l’hanno presa, sono stanca dopo tre mesi senza sapere nulla”, ha detto la mamma della piccola Kata.