• 20 Settembre 2024 22:23

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Appalti e tangenti a Venezia, Brugnaro indagato. Arrestato l’assessore Boraso

Lug 16, 2024

AGI – Arrestato a Venezia l’assessore comunale Renato Boraso. Il provvedimento è scattato nell’ambito di un’indagine su reati amministrativi svolta dalla Guardia di Finanza. Coinvolte almeno altre 18 persone, una decina in tutto gli arresti.In corso sequestri preventivi per circa un milione di euro.

Il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, ha ricevuto un avviso di garanzia da parte della procura di Venezia nell’ambito della stessa indagine. “Stiamo valutando la correttezza della gestione del ‘blind trust’ – ha spiegato il procuratore capo, Bruno Cherchi – quindi l’avviso è stato emesso a suo favore, per correttezza nei suoi confronti. Forse poteva anche non essere necessario ma per trasparenza rispetto all’attività della Procura abbiamo ritenuto che fosse giusto metterlo a conoscenza del fatto che stiamo valutando la sussistenza, la correttezza e la gestione del blind trust”. Il procuratore Cherchi ha poi precisato che il primo cittadino non è stato oggetto “nemmeno di una perquisizione”.

 

Stando a quanto si apprende l’indagine della Guardia di finanza ha visto l’esecuzione di due ordinanze di custodia cautelare in carcere e sette agli arresti domiciliari. Oltre all’assessore Renato Boraso è stato condotto in carcere anche un imprenditore edile, Fabrizio Ormenese. Indagati anche funzionari comunali e di alcune partecipate pubbliche tra cui l’azienda dei trasporti comunale Actv. Tra gli indagati compare infatti anche il direttore generale dell’Actv Giovanni Seno e il responsabile del settore appalti del Comune di Venezia Fabio Cacco. Le perquisizioni hanno interessato tra gli altri anche il manager che gestisce in Italia gli interessi di Ching Chiat Kwong, magnate cinese con base a Singapore. In tutto gli indagati sono 18.

La carriera fulminante di Boraso

Mister preferenze, capopopolo della rivolta contro il tram divenuto poi assessore alla Mobilità. Renato Boraso, 56 anni, è stato un enfant prodige della destra con la prima elezione vinta a Favaro Veneto (quartiere veneziano dove vive) a soli 23 anni. Dal 1997 è sempre stato eletto consigliere comunale e dal 2005 al 2010 presidente del Consiglio Comunale. Da sempre rappresentante delle istituzioni, da 27 anni in consiglio Comunale e mai un’elezione persa. Nella giunta Brugnaro è stato chiamato come assessore alla Mobilità. 

Il blind trust di Brugnaro

“Per dimostrare tutto il mio amore per Venezia, la mia città, per la quale mi sto dedicando all’impegno di primo cittadino, oltre ad aver rinunciato al compenso previsto come sindaco, ho voluto costituire, primo in Italia e pur in assenza di una legge specifica, il blind trust”. L’aveva annunciato così il 19 dicembre 2017 Luigi Brugnaro. L’operazione aveva visto la cessione a un trust newyorkese della gestione delle azioni delle aziende da lui possedute e raccolte nella ‘LB holding’. Il ‘Blind trust’ indica un trust costituito allo scopo di separare in modo netto il titolare dal patrimonio apportato al trust, rispetto al quale il disponente non ha più alcuna informazione, se non ciò che è di pubblico dominio.

Brugnaro è il fondatore dell’agenzia per il lavoro Umana, realtà che ha chiuso l’esercizio 2022 con un fatturato di 985 milioni di euro, con un incremento sull’anno precedente pari al 10,9%.

Brugnaro si difende: “Sono esterrefatto”

“Sono esterrefatto. In cuor mio ed in coscienza, so di aver sempre svolto e di continuare a svolgere l’incarico di Sindaco come un servizio alla comunità, gratuitamente, anteponendo sempre gli interessi pubblici”. L’ha detto in una nota il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro a commento dell’indagine della Guardia di finanza che lo vede destinatario di un avviso di garanzia.

“Per entrare nel merito, l’ipotesi che io abbia potuto agire sui Pili per portare dei vantaggi in termini di edificabilità e/o varianti urbanistiche è totalmente infondata, come ho già avuto modo di spiegare dettagliatamente e pubblicamente più volte. Quella, come noto, è un’area già edificabile da prima della mia amministrazione e mai ho pensato, né messo in atto, alcuna azione amministrativa per un cambiamento delle cubature” si legge poi. “Stessa cosa riguardo la vendita di Palazzo Papadopoli, che mi risulta alienato secondo una procedura trasparente dal punto di vista amministrativo. Ovviamente, sono e resto a disposizione della magistratura per chiarire tutte queste questioni” si legge infine.

 

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