Apple aumenta i prezzi delle applicazioni su App Store. È quanto emerge da una mail inviata dall’azienda di Cupertino agli sviluppatori. Il provvedimento investe tutti i Paesi della zona euro (Italia ovviamente inclusa), il Messico e la Danimarca. Si parla di incrementi di poco superiori al 10%.
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Come sempre in questi casi, la logica che guida Apple è quella di mantenere invariata la propria soglia di guadagno e quella degli sviluppatori, a prescindere dall’andamento delle varie monete nei confronti del dollaro. Una strategia che, a inizio 2017, ha portato ad un aumento del 25% del costo delle applicazioni nell’App Store inglese, in seguito alla svalutazione della sterlina rispetto alla valuta statunitense.
Contestualizzando il tutto al caso odierno, il portale web francese iPhoneAddict ha condiviso la tabella dei nuovi prezzi relativi ad Austria, Estonia, Bulgaria, Slovacchia e Francia, che sono appunto quelli relativi alla zona euro. Si passa, ad esempio, da 0,99 a 1,09 euro, con l’aumento che si ripercuote su tutti gli altri tagli di prezzo: 1,99 euro diventano 2,29 euro, 2,99 euro diventano 3,40 euro e così via.
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Questa attenta politica commerciale aiuta a comprendere come abbia fatto Apple, in questi anni, a garantirsi un guadagno enorme da tutto ciò che ruota attorno alle vendite degli iPhone, incluse appunto le applicazioni. Non a caso, nell’ultima trimestrale pubblicata ieri, l’azienda di Cupertino ha annunciato 7 miliardi di dollari di fatturato dai servizi. È opportuno comunque sottolineare come gli aumenti in questione riguardino anche gli acquisti in-app e il Mac App Store, mentre siano stati esclusi gli abbonamenti con rinnovo automatico.
Il caso della programmazione tariffaria
Nonostante questa nuova politica Apple nella zona euro, in queste ore sull’App Store italiano stanno comparendo alcune applicazioni a 0,49 euro. Sembrerebbe che l’azienda di Cupertino abbia esteso al nostro territorio l’opzione della programmazione tariffaria, una possibilità che, dal 2013, è presente su iTunes Connect solo per determinati Paesi come Cina, India e Indonesia.
Si tratta della possibilità, per gli sviluppatori, di selezionare sette diversi prezzi alternativi, partendo appunto da 0,49 euro, passando per 0,99 euro, arrivando fino a 5,99 euro. Per adesso non c’è stata alcuna comunicazione ufficiale Apple in merito, un’eventuale comunicazione che, soprattutto in questo caso, consentirebbe di fare chiarezza.
Infatti, tutte le app per le quali gli sviluppatori avevano applicato prezzi alternativi per i tre mercati asiatici citati, adesso si ritrovano con il medesimo prezzo anche nei Paesi della zona Euro. In particolare, è interessante notare come questo fenomeno dei 0,49 euro stia riguardando soprattutto i giochi, con titoli come Hitman Sniper e Sky Safari, solo per fare qualche esempio.
Se fosse confermata anche per la zona euro la programmazione tariffaria, si potrebbe assistere a cambiamenti importanti nelle strategie commerciali degli sviluppatori. Un quadro estremamente complesso dunque questo dell’App Store, pur continuando comunque a rappresentare un business nettamente più redditizio del Play Store di Google.
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