In licei e istituti tecnici “a lezione di concorrenza”: l’Antitrust, in accordo con il Miur, entra nelle classi con lezioni frontali, progetti di alternanza e formazione a distanza per studenti e docenti.
Spazio a temi come la pubblicit ingannevole, le pratiche commerciali scorrette, soprattutto in internet, contrattualistica e clausole vessatorie: la concorrenza e i diritti (e le tutele) dei consumatori sbarcano tra i banchi e, per la prima volta, anche con corsi di formazione a distanza. Per gli alunni sar utilizzata la piattaforma del ministero dell’Istruzione, Ioapprendo; per gli insegnanti (l’obiettivo coinvolgerne almeno 8mila) ci si avvarr invece della piattaforma gestita dal dipartimento delle Politiche europee, Europa=Noi.
Del resto, parlare di concorrenza a scuola come parlare di merito, spiegano dall’Authority presieduta da Giovanni Pitruzzella: ed quindi fondamentale fare prevenzione specie nella fascia d’et di consumatori pi giovani, ma pi avvezzi a fare spese su internet.
Anche perch, la nuova normativa italiana, che prende spunto da una direttiva comunitaria, ha rafforzato le tutele per chi acquista online. Ed opportuno ricordarle visto che spesso risultano sconosciute ai pi, a cominciare dai giovani. Sono vietate, per esempio, le spese e i costi nascosti su internet; obbligatoria la maggiore trasparenza dei prezzi; sono fuori norma le caselle preselezionate sui siti web (per intendersi, quegli spazi gi “flaggati” che aggiungono ad un servizio altri aggiuntivi non richiesti); sono previsti pi giorni (14) per cambiare idea su acquisti fatti anche online e i diritti di rimborso vengono estesi a 14 giorni dal momento del recesso; sono vietate le sovrattasse per l’uso di carte di credito e di servizi di assistenza telefonica.
L’Antitrust, dal canto suo, vigila e sanziona chi infrange le regole; ma proprio entrando in contatto con ragazze e ragazzi tra i 16 e i 18 anni si scoperto che, molto pi frequentemente di quanto si creda, navigando in rete, essi stessi si sono trovati a far fronte a molti ostacoli, finendo a volte in trappole, non conoscendo il confine tra i loro diritti e i doveri di chi vende online.
La campagna stata sintetizzata anche in uno spot, curato con la Commissione europea e il Miur, andato in onda sulle reti Rai (www.agcm.it/stampa/progetto-scuola.html). Ormai sono un migliaio gli studenti che hanno assistito a queste lezioni che si sono tenute a Roma, Napoli, Palermo, Bari, Firenze, Bologna, Torino, Milano, Vicenza, Trento, Cagliari, Potenza e Reggio Calabria. Per raggiungere tutte le scuole secondarie il ministero guidato, da fine 2016, da Valeria Fedeli ha spedito i materiali della campagna Consumer Rights a 5mila scuole superiori (di cui 2.590 statali e 2.410 paritarie), raggiungendo circa due milioni e mezzo di studenti.
Da segnalare anche alcuni progetti di alternanza scuola lavoro, in pista quest’anno, con i licei di Roma, Plinio, Mamiani e Tasso, mentre a Napoli, presso l’istituto Nitti, sta nascendo uno Sportello del Consumatore. Non solo scuole. A livello didattico, stato siglato poi un accordo con l’universit Bocconi di Milano per dare modo ad alcuni laureati di svolgere dei tirocini presso l’Antitrust.
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