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Dopo la doccia fredda della presidente della Commissione europea Ursula Von Der Leyen («Aspettate a prenotare le vostre vacanze»), si mettono a punto misure ad hoc per ripartire
di Nicoletta Cottone
15 aprile 2020
5′ di lettura
Andremo al mare questa estate? «Tutti noi speriamo di andare al mare – ha detto Lorenza Bonaccorsi, sottosegretaria al ministero della Cultura e del turismo – ma la priorità va sempre alla salute dei cittadini. Non possiamo permetterci di sbagliare».
Dopo la doccia fredda della presidente della Commissione europea Ursula Von Der Leyen («Aspettate a prenotare le vostre vacanze»), l’industria dell’ospitalità tricolore affossata dal coronavirus ha reagito con forza. L’emergenza Covid ha colpito pesantemente l’economia italiana, dando un duro colpo al turismo, che insieme alla cultura vale il 15% del Pil italiano. Da sempre, dunque, una grande fonte di ricchezza per il paese.
Nella babele di ordinanze, ha chiarito il ministro degli Affari regionali, Francesco Boccia, «le Regioni hanno sempre potuto inasprire», ma «l’allentamento non è possibile, si va in contrasto con le norme ordinarie». Obiettivo: evitare di vanificare lo sforzo fatto dai cittadini con il lockdown nel corso dell’emergenza Covid-19. Ecco domande e risposte sulla situazione attuale.
Quali misure sono allo studio per il settore?
Nel decreto di aprile il governo sta mettendo a punto misure ad hoc per il settore, con l’ausilio di esperti, comitato scientifico, ministeri coinvolti e Protezione civile. Le Regioni al governo hanno chiesto il ‘bonus vacanze’, con un abbattimento fiscale destinato al sostegno del turismo interno. All’esame del ministro anche la tassa di soggiorno da trasferire alle imprese turistiche, un credito fiscale per i locatari, ma anche forme di finanziamento a fondo perduto in conto capitale e abbattimento totale dell’Imu per il 2020, con percentuali di esborso decrescenti nel biennio 21-22. Al vaglio anche possibili sinergie virtuose con eventuali iniziative già avviate dalle regioni in favore di soggiorni in strutture alberghiere, campeggi, stabilimenti balneari e termali. Nella
babele di ordinanze, Antonio Capacchione, presidente del sindacato balneari, chiede chiarezza, e un’ordinanza nazionale, valida per tutte le località balneari. Per ora regioni e comuni agiscono in ordine sparso. Le città di mare voglio certezze ed omogeneità sulla riapertura di spiagge in vista dell’estate.