Debutto amaro per Andrea Kimi Antonelli nel GP di Monza. Il giovane pilota italiano, una delle grandi promesse del motorsport, va fuori alla Parabolica finendo la corsa contro il muro di gomme. È durata veramente poco l’avventura nelle FP1 per il probabile sostituto di Lewis Hamilton.
Esordio col botto
Inizia male l’avventura di Andrea Kimi Antonelli sul circuito di Monza. Nelle FP1 esce dopo 5 giri alla Curva Parabolica e termina la sua corsa contro il muro di gomme delle barriere. Dopo l’impatto Antonelli si è subito scusato alla radio con Toto Wolff che lo ha prontamente rassicurato “Tutto bene, Kimi“.
Il pilota del programma Mercedes Junior, quest’anno ha già svolto numerosi test di F1 per il team. In pista guidava la vettura di George Russell per la sessione di prove libere. Il primo italiano a prendere parte a un weekend di GP dai tem di Antonio Giovinazzi negli Stati Uniti del 2022. Eppure Antonelli aveva iniziato molto bene la sessione fermando il cronometro al primo giro su 1:23.955, un tempo migliore anche di quello di Norris.
Le conseguenze
Subito dopo l’episodio nel tam tam mediatico sono emersi i commenti dei più maliziosi che vedono nell’incidente un possibile nuovo caso Logan Sargeant in Williams. A complicare la situazione il fatto che la vettura incidentata era quella di George Russell, vettura che ha dovuto sostenere molteplici riparazioni prima della successiva sessione di prove.
Le qualità del pilota non sono comunque in discussione ma un errore del genere potrebbe essere fatale in un ambiente dove tutto corre veloce, anche le singole decisioni e le carriere. Vedremo Toto Wolff come reagirà dopo che si spegneranno i riflettori del GP d’Italia. Nel frattempo il team principal della Mercedes, ha minimizzato l’incidente, sottolineando che fa parte del processo di crescita di un giovane pilota e che errori del genere sono previsti, soprattutto all’inizio della carriera in F1. Ha inoltre ribadito che l’incidente non influenzerà la decisione del team sul futuro di Antonelli.
A smorzare ulteriormente ogni pensiero fuori luogo sull’incidente ci ha pensato anche la stessa Mercedes AMG F1 che nei suoi canali social ha commentato: “Fa tutto parte della curva di apprendimento, ma l’importante è che stia bene“.
Il progetto di Toto Wolff
L’attuale team principal e CEO di Mercedes-AMG F1 ha una visione chiara e ambiziosa per il futuro del team e del motorsport in generale. Con la prospettiva di cambiamenti significativi all’orizzonte, dopo l’addio di Lewis Hamilton è attivamente impegnato nella transizione verso una nuova generazione di piloti, garantendo che Mercedes rimanga competitiva e innovativa. Kimi Antonelli rientra pienamente nella sua visione progettuale, già negli ultimi mesi ne aveva elogiato il talento, praticamente una sua scoperta.
Uno dei fattori chiave per far tornare il team a vincere nell’era post-Hamilton sarà proprio quello di puntare sulla preparazione di giovani talenti anche se questo comporta accettare errori anche banali lungo il cammino. Wolff ha sottolineato che la crescita e lo sviluppo di questi giovani piloti richiederà tempo e pazienza, ma è fiducioso che, con il giusto supporto, possano portare grandi successi anche molto prima di quanto si pensi. Intanto, oltre a preparare i giovani, Wolff sta lavorando su come adattare la squadra alle nuove normative tecniche che entreranno in vigore nei prossimi anni e ai cambiamenti nel panorama della F1.
Il futuro
Quello di Monza doveva essere il grande giorno del talento tutto italiano sotto contratto con la Mercedes. Tutti si attendevano una prova sorprendente e il successivo annuncio del bolognese della conferma di aver ricevuto un volante da titolare per il prossimo mondiale di F1. Questo incidente di percorso ha in parte rovinato la festa.
L’errore di Monza quasi sicuramente non influenzerà il suo futuro. Uno sbaglio molto probabilmente condizionato dall’inesperienza e dall’emozione di correre davanti al proprio pubblico. Antonelli aveva mostrato un buon passo nelle prime tornate, ma ha spinto troppo nel tentativo di mantenere un ritmo elevato, portando al suo errore. Sentimenti che un pilota di F1 non può permettersi se non fuori dalla pista, soprattutto non può chi ha ereditato un volante speciale alla Mercedes. Ma al neo 18enne in questo momento è tutto permesso, perché i successi nelle serie minori non si dimenticano.
Il valore di un italiano in pista
Il valore di un pilota italiano in F1 ha un significato particolare, l’Italia ha una lunga tradizione in F1, con leggende come Alberto Ascari, l’ultimo italiano a vincere un titolo mondiale nel 1953 e squadre iconiche come la Ferrari. Oppure Giancarlo Fisichella, quando nel 2006 trionfò nel Gran Premio della Malesia. Fisichella, al volante della Renault, conquistò la sua terza e ultima vittoria in carriera grazie a una prestazione dominante sul circuito di Sepang. Un pilota italiano in pista porta quindi con sé un bagaglio di aspettative e pressioni uniche, specialmente quando corre su un circuito storico come Monza o meglio nel “tempio della velocità”.
Per i fan italiani, vedere un connazionale competere in F1 è motivo di grande orgoglio. Il supporto dei tifosi spesso può essere un enorme vantaggio. Tuttavia, la pressione di dover dimostrare il proprio valore, soprattutto in un team di alto profilo può portare a errori, ma allo stesso tempo rappresenta una sfida cruciale per la crescita e la maturazione di un pilota.